I Memphis Grizzlies stanno attraversando una delle fasi sportivamente più difficili della propria storia. La squadra ha accumulato 13 sconfitte e solo 7 vittorie in regular season, con prestazioni quasi sempre deludenti da parte dell’intera compagine (tranne il sorprendente Tyreke Evans, sin qui miglior giocatore de facto del team del Tennessee). Ora i Grizzlies rischiano di subire uno scossone anche sul piano societario, con gli equilibri interni tra i proprietari che potrebbero essere rivisti a breve.
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Due azionisti di minoranza della franchigia – Steve Kaplan e Daniel Straus – hanno fatto scattare una clausola che costringe l’owner di maggioranza – Robert Pera – a decidere se acquistare le loro due quote – del 14% l’una – o se mettere in vendita la sua – del 26%.
Secondo le ultime stime, i Grizzlies valgono tra i 700 e gli 800 milioni di dollari (dati Forbes); quindi le quote di Kaplan e Straus potrebbero essere prezzate attorno al centinaio di milioni. Non si sa ancora cosa Pera sia intenzionato a fare e quanto valuti la propria e le altre quote.
Nel 2012 il giovane – ha solo 39 anni – magnate dell’informatica ha dapprima provato ad acquistare la franchigia da solo, ma una perdita di valore della sua compagnia lo ha costretto a formare una cordata. Possibile, dunque, che Pera ci riprovi e che faccia il possibile per portare il proprio pacchetto azionario sopra il 50%, magari anche per assicurare un futuro più stabile a una delle franchigie più depresse dell’attuale panorama NBA (26esima per valore, sempre secondo rilevazioni Forbes).
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