Kyrie Irving è noto per essere un prosecutore della scuola dei vari Reggie Miller, Ray Allen e Derek Fisher. Un giocatore, insomma, che si esalta nei quarti conclusivi delle partite e che non ha paura di prendersi responsabilità e tiri importanti; che dà il meglio di sé nelle fasi di gioco in cui la posta diventa davvero alta. Kyrie stesso – nuovo leader dei Boston Celtics primi in NBA per record – ha parlato di come riesca a fare uno scatto mentale negli istanti topici delle gare chiave.
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Queste le dichiarazioni di Irving, rilasciate a ESPN:
Ci sono giocatori in grado di pensare più velocemente di altri. Io ho la fortuna di essere tra quelli: nei finali di partita il mio cervello va più veloce di quello di molti compagni e avversari. È una sensazione a cui mi abbandono: adoro prendere in mano la situazione nelle fasi risolutive. Non c’è niente di più appagante. I momenti clutch sono sempre divertenti perché, succeda quel che succeda, qualcuno ne esce sconfitto e qualcuno vittorioso. Nel basket c’è ogni volta un vincente; e un perdente.
Irving è terzo per punti segnati negli ultimi quarti (7.1) e primo per punti messi a referto nei cosiddetti “clutch time” – situazioni in cui le squadre sono a cinque o meno punti di distacco a cinque o meno minuti dal termine – con 65, convertiti con un eccezionale 61.5% dal campo.
La scorsa notte, nella non semplice sfida con i Sixers di Ben Simmons (Joel Embiid è stato tenuto a riposo precauzionale), la point guard dei Celtics ha segnato 9 punti su 36 nella quarta frazione, conducendo i biancoverdi a una convincente affermazione 108 a 97. Boston, in stagione, ha 19 vittorie e solo 4 sconfitte.
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