(13-9) Philadelphia 76ers 108-103 Detroit Pistons (14-8)
Tra due squadre estremamente interessanti della Eastern Conference, la scena del Wells Fargo Center se la prende – come spesso accade – Joel Embiid. Il lungo camerunese aveva segnato in rosso sul calendario la sfida contro Andre Drummond, che partita dopo partita si sta rivelando uno dei migliori centri della Lega.
“Ho detto ai miei compagni che sarebbe uscito per falli, ed è uscito per falli. Ma è tutto solo divertimento. A fine partita ci siamo abbracciati.”
Rivela JoJo, che ha girato la partita negli ultimi minuti costringendo Drummond a due falli cruciali che hanno permesso al prodotto di Kansas di segnare 4 liberi portandola 100-95 con 2:35 da giocare. Dopo che i due lunghi si sono scambiati insulti e trash talking amichevole (dicono loro) da tempo, lo score dice Embiid 2-0 Dre. Embiid e Covington guidano i Sixers con 25 punti a testa (15 su 40 dal campo e 6 su 16 dall’arco complessivo, ma anche 14 su 15 in lunetta). Embiid addiziona anche 10 rimbalzi equamente distribuiti tra offensivi e difensivi e 6 palle perse. Per RoCo anche 8 rimbalzi, 2 stoppate e 2 rubate. Serata tranquilla per Ben Simmons: 5 soli punti ma 10 rimbalzi e 6 assist. Hanno pensato a mettere punti a referto J.J. Redick e Dario Saric: 35 punti con 21 tiri totali.
Il quintetto dei Sixers è una macchina da guerra. Se la panchina non va molto sotto (e fare peggio della panchina dei Pistons è, oggigiorno, assai difficile) i ragazzi di Brett Brown hanno buone possibilità di aggiudicarsi l’incontro. Tutta la panchina dei Sixers, anzi, ha un Plus/Minus positivo: da segnalare il 6-6-6 di Amir Johnson. Nessuna riserva ha segnato in doppia cifra: si sono fermati a 9 sia Luke Kennard che Jerryd Bayless.
Ai Pistons non bastano i 27 (game-high) con 7 rimbalzi di Tobias Harris, né i 25 di un caldissimo Reggie Jackson. Drummond (14 punti, 11 rimbalzi, 6 assist e 5 rubate) e i suoi rinculano al 4° posto ad Est, seguiti, ad una partita di distanza. proprio dai Sixers.
(12-9) Milwaukee Bucks 109-104 Sacramento Kings (7-16)
Faticano più del previsto anche i Milwaukee Bucks nello scontro casalingo contro i Sacramento Kings. Coach Kidd e i suoi, comunque, riescono a tenere a bada i californiani per continuare a sognare un posto al sole nella Eastern Conference.
Se i titolari di Sacramento giocano meno di 18 minuti a testa, ci pensa la panchina, letteralmente più produttiva dei titolari. I due migliori marcatori dei Kings si alzano dalla stessa: Zach Randolph riporta indietro l’orologio e chiude con 22 punti, mentre Buddy Hield torna a far parlare di sé con 19 punti e un ottimo 4 su 6 dall’arco, addizionando pure 6 rimbalzi e 4 assist. Sono 13 i punti pure per un efficace Frank Mason III, mentre, tornando al quintetto iniziale, si fermano a 26 punti e 10 rimbalzi in due Temple e Fox. Male Koufos, Cauley-Stein e George Hill.
Se il quintetto dei Bucks ha un Plus/Minus totalmente positivo, per la panchina si deve dire il contrario. Giannis Antetokounmpo guida le truppe in ogni caso: 33 punti con 15 tiri dal campo, 13 rimbalzi, 3 rubate e 5 assist per il figlio di Zeus, che dalla lunetta ha tirato un notevole 17 su 22. Khris Middleton risponde presente: 25 punti con 15 tiri, efficiente come Eric Bledsoe (19 punti). John Henson chiude con 8 punti e altrettanti rimbalzi, mentre Tony Snell era il serata-no al tiro grosso: 1 su 5. L’unica riserva che si salva è il sesto uomo Brogdon: 13 punti e 5 assist.
“Arrivavamo da una lunga serie di trasferte, questa era una partita-trappola”
Rivela coach Kidd, consapevole che ogni vittoria è fieno messo da parte per affrontare l’inverno.