(18-6) Golden State Warriors 123 – 95 Miami Heat (11-12)
A giudicare dalla larga vittoria esterna sui Miami Heat, il giorno di riposo concesso da coach Kerr in quel di South Beach alla sua truppa sembra aver dato gli effetti sperati. Guidati da un ispirato Curry, autore di 30 punti in altrettanti minuti, e dal solito Durant (24 punti e 7 assist per lui), gli Warriors si sbarazzano dei padroni di casa, ma serve più del previsto per avere la meglio sui tenaci Heat di coach Spoelstra. Volete un riassunto breve e conciso della partita? Vi accontenta Goran Dragic:
Nel primo tempo abbiamo combattuto alla pari con loro, nel secondo no.
Infatti, il primo tempo tra le due squadre è stato caratterizzato da un grandissimo equilibrio, spezzato poi nel decisivo terzo quarto da un parziale di 18-3 firmato Warriors, che ha letteralmente tagliato le gambe a Dragic e compagni. E’ stato poi sufficiente azionare il pilota automatico per gestire la situazione e portare a casa la vittoria: una volta ingranate le marce giuste, per gli avversari diventa davvero difficile arginare la verve offensiva di Curry e soci.
Nonostante l’assenza di Igoudala per un problema al ginocchio e l’espulsione di Livingstone per un faccia a faccia ritenuto fuori luogo dagli arbitri, Golden State mette in cascina la diciottesima vittoria stagionale, mentre in casa Heat resta l’amaro in bocca per un terzo periodo giocato senza la giusta concentrazione.