Boston Celtics (21-4) – Milwaukee Bucks (12-10) 111-100
I Celtics dimostrano di essere più avanti dei Bucks nel proprio “Process” e si portano sul 2-1 nei confronti stagionali. Il top-team della Eastern Conference fa sua la partita grazie al solito Kyrie Irving, che perde la sfida meramente numerica con Giannis Antetokounmpo (40 punti a 32 per il greco), ma è la consueta garanzia clutch. Giannis è protagonista, quasi in solitaria, di una poderosa rimonta nel terzo quarto (da -20 a -7), ma 19 punti di Kyrie arrivano nella seconda metà del confronto, con i 5 decisivi che sigillano la vittoria Celtics nell’ultimo minuto e mezzo.
Boston ha ottime performance anche da Horford (20+9+8) e Tatum (17 con 5-6 al tiro). Per i Bucks 19 per Middleton e 18 per Bledsoe. Irving ha parlato così della crescente intesa con Horford:
Quando riusciamo a fare affidamento l’uno sull’altro, come stasera, ci aiutiamo a vicenda a costruire grandi tiri. Lui rende le cose più facili a me e io le rendo più facili a lui.
Chiave della vittoria, in buona parte proprio grazie a Horford, il 60-34 pro-Celtics alla voce punti nel pitturato. Boston è prima in NBA per vittorie in casa (11 su 13 partite) e rimane la squadra col miglior record NBA.
Chicago Bulls (3-19) – Cleveland Cavaliers (17-7) 91-113
Classico testa-coda da regular season: i Cavs fanno un sol boccone dei Bulls (nona sconfitta in fila) e proseguono la propria marcia inarrestabile (dodicesima vittoria consecutiva). Chicago non ha risposte per il terzetto LeBron (23 punti, 7 rimbalzi e 6 assist), Love (24 e 13 rimbalzi) e Wade (ex avvelenato da 24 punti in 26 minuti). Coach Hoiberg ha discrete prestazioni solo da Dunn (15+6+5), Lopez (14) e Holiday (14, ma 4-11 al tiro). I Cavs la chiudono già nel terzo quarto, sulla scia di un parziale di 13-0 trainato dalle star. Cleveland, con un’altra sfida “morbida” mercoledì (LeBron e compagni ospiteranno i Sacramento Kings), ha l’occasione di irrobustire ulteriormente la propria serie di vittorie. I Bulls, col peggior record della NBA, hanno già la testa al Draft 2018.