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L’epopea di Derrick Rose: le prime parole dopo il ritorno ai Cavs

L’esperienza sempre più travagliata e sofferente di Derrick Rose in NBA non è ancora finita. Così ha deciso qualche giorno fa. E dopo essersi ritrovato con i suoi compagni dei Cleveland Cavaliers ha parlato della situazione con la stampa.

Vorrei dire grazie all’intera franchigia, a Koby (Altman, general manager, ndr), al front office, ai giocatori, agli allenatori, allo staff tecnico. Voglio ringraziarli per avermi permesso di proteggere la mia privacy, di preservare  il mio stato d’animo e la mia felicità.

Ho dovuto superare la riabilitazione per cercare di mettere a posto la mia caviglia. Ho uno sperone osseo del quale non ho parlato a nessuno, ma soltanto perché stavo provando ad elaborare tutto da solo. Si tratta di far prima riposare la zona interessata e poi rinforzare la gamba, quindi in seguito potremmo avere un intervento, ma chi lo sa?

A quanto pare lo sperone osseo che affligge attualmente Rose era presente nella caviglia sinistra già prima di firmare con i Cavaliers in questa offseason, secondo Dave McMenamin di ESPN. 

I Cavs, apparentemente, hanno scoperto la condizione solo dopo che Rose si è infortunato contro i Milwaukee Bucks il 20 ottobre, seconda partita della stagione. Non è chiaro quando Rose sia venuto a conoscenza dello sperone osseo o se l’estate scorsa la chirurgia poteva essere una opzione.

Ad ogni modo l’operazione chirurgica è una eventualità che lo staff medico sta analizzando, ed in particolare le attenzioni del team di esperti sono concentrate sulla possibilità di intervenire a stagione finita. Questo vuol dire che Rose dovrebbe giocare “sopra al dolore”. 

Rose si è rifiutato di rispondere a quanto fosse vicino al ritiro durante le sue quasi due settimane di assenza dai Cavs, né avrebbe rivelato dove si trovasse durante quel periodo, ma mette in chiaro che i soldi, in particolare gli $80 milioni derivanti dal contratto con Adidas che avrebbe perso se si fosse ritirato dalla NBA, non sono stati un fattore che lo ha influenzato nella decisione di continuare a giocare a basket.

Amico, non me ne frega, non per essere rude, ma non me ne frega niente dei fottuti soldi. Non si tratta di questo, ho risparmiato abbastanza soldi, se avessi voluto andarmene sarei partito. Come ho detto, tornando qui, iniziando con la riabilitazione, ho fatto il mio primo passo. Voglio solo rendere le cose più semplici e dare il mio supporto alla squadra e poi si vede quello che succede fuori dal campo.

Alla domanda se Rose avesse chiesto una trade durante il suo periodo di assenza il nativo di Chicago ha risposto:

No, no, no, no, no, no, una trade? No! Dai, amico, sono in una delle migliori squadre del campionato, perché dovrei chiedere di essere scambiato? Mi hanno dato e continuano a darmi ogni opportunità che mi offrirebbero da qualche altra parte e tutto ciò solo per concedermi la possibilità di giocare. Io voglio solo giocare a basket.

Rose ha poi confermato di aver chiesto scusa ai compagni prima della sessione di tiro di Mercoledì:

Stavo solo cercando di capire le cose. Pensavo a questo e quello, ma sono qui per la mia squadra. Sono qui per vincere e questo è uno dei motivi per cui sono tornato.

L’MVP del 2011 ha poi commentato la serie di 13 vittorie consecutive dei Cavs:

E ‘stato bello. E’ stata l’unica cosa che mi ha tenuto la mente libera, sai, che stavamo vincendo, giocando un buon basket e tornando in corsa.

Con il ritorno di Isaiah Thomas, previsto per fine Dicembre, D-Rose potrebbe dover cambiare ruolo oltre che minutaggio:

Se sono preoccupato? No, no. Niente affatto. Sarò in grado di giocare. E ‘tutto ciò che voglio fare: giocare e vincere. Non mi interessa il contorno. Sono riconoscente e grato di essere in questa squadra, come ho già detto, e sto cercando di vivere un giorno alla volta. Ogni riabilitazione è davvero cruciale, quindi sto cercando di affrontarla al meglio.

Infine Rose parla dell’importanza di far parte della squadra e di stabilire connessioni con i compagni sia dentro che fuori dal campo, esprimendo, poi, gratitudine ed affetto. A chiusura dell’intervista Derrick pone l’accento sul ruolo del GM Altman e di come sia stato comprensivo nei suoi confronti.

Sto solo intorno a loro come faccio adesso. Andare alle attività,  andare agli eventi ed essere parte di tutto ciò. Essere semplicemente uno dei ragazzi. Nulla di complicato, non voglio essere diverso da quello che sono, ma allo stesso tempo voglio far parte di questa squadra. E’ tutto amore (quello che dimostrano i compagni), c’è solo amore e questo dimostra che venire qui è stata una delle migliori decisioni che ho preso nella mia vita. Stare in mezzo a bravi ragazzi che si concentrano solo sulla pallacanestro e cercano di migliorare. L’ho desiderato per tutta la mia carriera.

(Altman) Ha capito. Lui ha compreso. E’ difficile, soprattutto per quello che riguarda la mia carriera; è stato difficile farmi capire dai ragazzi, specialmente quelli del front office. Lui mi ha semplicemente capito, mi ha ascoltato e ha cercato di analizzare le cose.

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Pubblicato da
Claudio De Simone

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