Come sempre quando si parla di Joel Embiid oltre alle prestazioni sul campo bisogna anche parlare di quello che succede quando il gioco è fermo, ossia quando sono le parole a diventare l’argomento di discussione.
Anche in occasione della sfida di questa notte contro Oklahoma City, infatti, Embiid nei suoi 49 minuti sul parquet (tra l’altro il minutaggio più lungo della sua carriera in una singola partita) ha cercato con il trash talking di far innervosire i suoi avversari, riuscendo anche, nel corso del terzo overtime, a far terminare anzitempo la partita di Steven Adams con il sesto fallo.
Nonostante ciò, però, il risultato è stato favorevole ai Thunder che sono riusciti a vincere per 119 a 117 e di conseguenza è stato Westbrook, dopo la vittoria, ad andare da Embiid a dirgli “Vai a casa”.
Come c’era da aspettarsi però il lungo dei 76ers non ha lasciato l’ultima parola al numero 0 di OKC e nel postpartita ha anche lanciato una frecciatina contro la prestazione dell’MVP in carica:
Mi ha detto di andare a casa. Beh questa è casa mia, quindi penso che sia il momento che lui vada a casa. Loro hanno vinto la partita, complimenti a loro, lui ha fatto molte cose importanti, ma ha segnato tipo 10 canestri su 33 tiri. Vorrei aver tirato io 33 volte, penso che avremmo avuto più possibilità di vincere la gara.
Embiid, nei suoi 49 minuti, ha messo a segno 11 canestri su 20 tentativi dal campo.