(8-22) Dallas Mavericks 96 – 98 San Antonio Spurs (20-10)
Con un quintetto che definire rimaneggiato è un eufemismo gli Spurs evitano all’ultimo di farsi fare lo sgambetto a domicilio dai cugini texani di Dallas, rimontandoli con un incredibile parziale di 13-0 negli ultimi quattro minuti di gioco andando a vincere quasi sulla sirena una partita importantissima per riconsegnargli la vittoria dopo la ripassata subita a Houston. Con 23 secondi sul cronometro Aldridge impatta la partita a quota 96 e poi, a soli tre secondi dalla sirena, un fresco ragazzino di 40 anni brucia tutti in penetrazione per appoggiarne due comodi al tabellone. Manu gonna Manu for the win:
I Mavs si erano presentati in chiusura di partita forti di un vantaggio costruito sulle spalle di un infinito Nowitzki (19), di un Ferrell all-around (17-11-6) e di un Kleber sempre più a suo agio nel quintetto base (21). Gli Spurs, senza Parker e Leonard tenuti precauzionalmente a riposo nei back-to-back, si affidano alla solita e solida serata in ufficio di LMA (22-14) e alla buona partita in doppia cifra di onesti comprimari che rispondono presente all’invocazione alle armi di coach Pop come Murray (14), Forbes (11) e Bertans (13). Anche se alla fine arriva Manu, e tutto si sistema.