(25-9) Houston Rockets 103-121 Washington Wizards (20-16)
Nonostante il ritorno in quintetto di Chris Paul, i Rockets perdono la quinta partita di fila dopo un filotto di 14 W. In back-to-back dopo una sconfitta tragica al TD Garden di Boston, Houston non riesce a sollevarsi. Decisivo Otto Porter Jr. per i padroni di casa, che hanno vinto la quarta delle ultime sei partite proprio quando John Wall ha ammonito i compagni di pensare più al gioco e meno alle statistiche.
Porter Jr. gioca ben 40 minuti e tira 7 su 11 dall’arco per 26 punti complessivi, con 7 assist, 6 rimbalzi e 2 rubate. Il Plus/Minus recita +32: il più alto di tutti. John Wall e Bradley Beal sono efficienti al tiro: 17 punti con 10 conclusioni dal campo per il primo, 21 con 17 tentativi il secondo. A dispetto dei 10 punti totali, Marcin Gortat e Markieff Morris mettono assieme 16 rimbalzi. Anche grazie ai 5 catturati da Ian Mahinmi in uscita dalla panchina, il conto dei rimbalzi è nettamente a favore dei capitolini: 45-35. Significativo dalla panchina anche il contributo di Kelly Oubre Jr.: 21 punti con 9 su 18 dal campo, 4 rimbalzi e 3 rubate. John Wall ha collezionato 5 rubate e 4 palle perse. 13 punti in 18 minuti dalla panchina per Jodie Meeks. Washington ha battuto Houston giocando al suo stesso gioco: pareggiato il record di franchigia di 18 bombe segnate in una singola partita.
“Siamo una delle migliori squadre della Lega quando riusciamo a frenare l’attacco avversario e correre in transizione”
dice John Wall. É la più lunga striscia di sconfitta per i Rockets dal gennaio 2013. Il capocannoniere della stagione, James Harden, è stato tenuto ad un season-low di 20 punti. I Rockets, ora 15-2 quando Paul e Harden partono in quintetto, hanno tirato col 29,2% da 3: 1 su 8 per Ryan Anderson, 1 su 9 per l’ex Trevor Ariza. L’altro ex, Nené, non ha giocato per scelta del coach, mentre Washington era priva di Mike Scott al quale è nata la figlia. Minutaggio di CP3 controllato: 26 minuti. I Rockets hanno ceduto il passo nonostante una doppia-doppia dalla panchina di Tarik Black (10 punti e 12 rimbalzi) e una partita con la mano calda per Eric Gordon (16 punti con 11 tiri). Anche Briante Weber (9 punti, 3 su 3 dall’arco) e Gerald Green (nuovo acquisto da 18 punti) si sono ben comportati, ma non è bastato.
(9-26) Atlanta Hawks 98-111 Toronto Raptors (24-10)
Giocare in Canada, quest’anno, è davvero dura: Toronto si porta 13-1 sul parquet dell’Air Canada Centre dopo aver avuto la meglio degli Atlanta Hawks, tornati alla sconfitta dopo 2 vittorie consecutive. Fanno invece 7 W nelle ultime 9 per i Raptors, una delle migliori squadre della Eastern Conference.
DeMar DeRozan segna 25 punti con 18 tiri: i Raptors sono 9-2 quando la guardia mette a segno più di una bomba. Serata tranquilla fin Kyle Lowry, mentre Jonas Valanciunas si fa sentire con una doppia-doppia da 13 punti e 11 rimbalzi. Importanti dalla panchina i contributi di Pascal Siakam (5 punti e 7 rimbalzi), Jakob Poeltl (6 punti e 10 rimbalzi) e Delon Wright (13 punti, 7 rimbalzi, 2 rubate). nonostante l’assenza di Serge Ibaka, sospeso per una partita e multato dopo un alterco con un membro dello staff. É la seconda volta, in questa stagione, che ben 9 giocatori dei Raptors mettono a segno almeno una tripla. La partita si è spaccata nel secondo quarto, quando le 8 palle perse di Atlanta hanno permesso a Toronto di scappare via. Sul +15 all’intervallo e +19 alla fine del terzo quarto, non c’è più stata partita nell’ultimo periodo.
Agli Hawks non basta una prestazione monstre di Taurean Prince: 30 punti e 10 rimbalzi con 5 su 6 dall’arco per il prodotto di Baylor. Il resto del quintetto base tira 1 su 9 dalla lunga distanza, ferita parzialmente cucita dagli ottimi 14 punti in uscita dalla panchina di Marco Belinelli. Schröder malino (14 punti con 20 tiri; 9 assist ma anche 3 perse), bene invece John Collins (11 punti, 8 rimbalzi e 4 stoppate).
(19-17) Indiana Pacers 107-119 Chicago Bulls (13-22)
Quello che ha preso Chicago, grazie! Dopo aver iniziato malissimo, Chicago ha vinto 10 delle ultime 12 partite dopo il rientro dall’infortunio di Nikola Mirotic e ora punta ai Playoffs, ammette lo stesso Mirotic. La sfida allo United Center di Chicago, IL, tra due squadre della Central Division ha confermato proprio questo: i Bulls sono una delle squadre più calde del momento. Hanno vinto la terza di fila, mentre Indiana è alla terza sconfitta consecutiva.
Lauri Markkanen è un boss: 32 punti con 17 tiri, 5 su 9 dall’arco e 7 rimbalzi. Doppia cifra anche per Robin Lopez e Justin Holiday, mentre da Jerian Grant arriva una solidissima doppia-doppia da 11 punti, 12 assist e 7 rimbalzi. Chicago ha tirato col 46,2% dall’arco grazie ad un prolifico 8 su 16 di Mirotic, che ha chiuso con 28 punti, 4 rimbalzi e altrettanti assist. 12 punti e 7 rimbalzi per Bobby Portis, per una panchina che ha distrutto quella avversaria: 49-31. Chicago non solo ha tirato bene (il che è comunque rimarchevole per il peggior attacco NBA), ma ha anche costretto a pessime percentuali gli avversari (31,8% dall’arco).
Nuovamente priva del suo miglior giocatore, Victor Oladipo, Indiana ha puntato tutto sulla partitona di Darren Collison: 30 punti con 16 tiri, 4 su 5 dall’arco per il piccolo grande playmaker. Troppo poco produttivo Lance Stephenson (18 punti con 19 tiri) e impreciso Bojan Bogdanovic (2 su 10 dal campo, 0 su 5 dalla lunga distanza). Myles Turner (13 punti in 26 minuti) non riesce ad esplodere, mentre Domantas Sabonis fornisce un’ottima prestazione dalla panchina: 14 punti e 9 rimbalzi.