Kyrie Irving racconta le sue verità a circa 6 mesi dalla richiesta di scambio da Cleveland verso Boston. L’ex play della franchigia dell’Ohio, intervistato ai microfoni di ESPN, ha ammesso come prima della sua ‘voglia’ di lasciare i Cavs ci sia stato un tentativo di liberarsi del giocatore da parte di Dan Gilbert, proprietario di Cleveland.
Lo scorso giugno i Cavaliers, secondo fonti interne, avrebbero provato ad intavolare una trattativa a 3 con Phoenix e Milwaukee: Irving e Channing Frye a Phoenix, Paul George e Eric Bledsoe a Cleveland e presumibilmente la scelta numero 4 al Draft a Indiana. Scambio che poi non si fece per ripensamenti da parte dei Suns. Irving, venuto a conoscenza del tentativo dei Cavs di privarsi dello stesso play, ha quindi capito che era tempo di andarsene verso altri lidi:
Lasciare Cleveland era inevitabile. Loro non mi volevano più. Perché non ho chiarito la situazione di quello che è successo? Non sentivo il bisogno di dire niente perché sapevo la verità e lo stesso sapevano loro. Per questo non aveva importanza quello che avrebbero detto gli altri.
Una volta presa la decisione, Irving ha quindi confessato a Gilbert la volontà di essere ceduto, ma la richiesta è stata subito di dominio pubblico, per lo stupore dello stesso Kyrie:
Pensavo che ci sarebbe stato un patto di segretezza da parte di tutti. Non voglio puntare il dito contro nessuno anche se so che succederà lo stesso, ma il modo in cui tutto è successo è stato deludente. È stato doloroso vedere come è stato comunicato all’esterno. È diventata una storia sulla quale tutti avevano la loro opinione su cosa avrei dovuto fare e perché. Si diceva qualsiasi cosa su di me, come ad esempio che ero egoista. Va bene, ma non è la realtà: è solo rumore.