La prima stagione post Carmelo Anthony non era cominciata nel migliore dei modi per i New York Knicks: 3 sconfitte e l’impressione che alla squadra, nonostante le prestazioni altisonanti di Kristaps Porzingis, mancasse una guida in campo che dettasse un po’ i ritmi. Non è quel tipo di giocatore Ramon Sessions, playmaker designato a partire titolare ad inizio regular season, non può esserlo al momento il giovane Rookie Frank Ntilikina. La dirigenza Knicks ha allora pescato dal mercato free agent la carta Jarrett Jack, esperta guardia alla 12esima stagione NBA e vogliosa di riscatto dopo due stagioni difficili a causa di diversi infortuni al ginocchio.
Per l’ex Golden State Warriors si trattava principalmente di avere un ruolo da veterano, dando minuti di qualità e aiutando la crescita del Rookie francese, ma ad oggi l’apporto dato è stato di gran lunga superiore alle attese: infatti nonostante le cifre modeste (7.2 punti, 5.2 assist e 3.5 rimbalzi) Jarrett Jack ha portato ordine e precisione d’esecuzione all’interno del gioco di New York oltre alla sua esperienza e conoscenza del gioco, permettendo ai Knicks di collezionare un record di 10 vinte e 4 perse nelle successive 14 partite potendo così competere per un posto ai playoff ( aspirazione di post season messa a rischio dai problemi fisici di Porzingis nel mese di dicembre che hanno fatto scivolare la squadra al decimo posto).
Visti comunque gli effetti portati dal giocatore la dirigenza non ha avuto dubbi nel confermare il suo contratto da 2M fino a fine stagione, come riportato anche da una nota del General Manager Scott Perry. Anche Jarrett Jack è intervenuto mostrando la sua riconoscenza verso la franchigia per l’opportunità datagli dopo un momento così difficile della sua carriera:
“E’ una bella sensazione, parecchio gratificante dopo il periodo di infortuni e panchine che ho avuto nell’ultimo periodo. L’essere sicuro della mia posizione per il resto della stagione mi fa guardare indietro e apprezzare tutto il duro lavoro che ho fatto per tornare ed arrivare qua”.