Sfida platonica tra massimi sistemi in casa Golden State Warriors. I due leader della squadra col miglior record della NBA (33-9) – Steph Curry e Kevin Durant – si approcciano con prospettive opposte all’imminente rivoluzione dell’All-Star Game in formato “campetto” (cioè coi capitani che formano le squadre scegliendo a mano a mano i giocatori disponibili). Curry sarebbe più che disposto a essere il leader di una delle due formazioni; Durant, invece, si è detto interessato solo a giocare.
CAPITANO MIO CAPITANO
Ecco il pensiero di KD a riguardo:
Non voglio fare il capitano. Preferirei lo facesse qualcun altro. Mi piace essere un All-Star, ma solo per la parte che concerne il giocare a basket. Il nuovo formato della partita, comunque, è divertente e creativo; credo piacerà ai fan.
Questa la replica di Curry:
Io lo farei volentieri. Il battesimo del fuoco del nuovo sistema. Ho giocato in tanti playground: è sempre meglio essere quello che si sceglie la squadra. Nel basket da strada ti fa sentire rispettato. Credo che pure in versione NBA questa cosa avrà un che di cool.
I due, guarda un po’, stanno battagliando in cima alla Western per numero di preferenze ricevute dai fan per la Partita delle Stelle. Ieri è uscito il secondo aggiornamento parziale: Curry ha superato Durant ed è al momento il giocatore più votato della conference (con pochissimo margine: 1.369.658 a 1.326.059). I più votati dell’Ovest e dell’Est saranno i capitani delle rispettive formazioni e dovranno comporre il proprio roster attingendo dal pool di starter risultante da preferenze dei fan (50%) e giocatori (50%) e di riserve selezionate dagli allenatori.
Il 18 gennaio saranno svelati i nomi dei capitani. A Ovest sarà Curry a cantare vittoria? O Durant a doversi sobbarcare un onere indesiderato?
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