(15-28) Los Angeles Lakers 114 – 123 Memphis Grizzlies (14-28)
Nonostante il valore dei contendenti e le assenze illustri (fuori Lonzo e Ingram da un lato, niente Conley dall’altro), quella fra Lakers e Grizzlies a Memphis è stata una sfida densa di significato in occasione del MLK Day, perché giocata nella città in cui l’oratore del celebre discorso ‘I have a dream’ perse la vita cinquanta anni fa.
Accantonando la cronistoria, sul basket giocato rimane poco da riassumere circa una partita disputata nei bassifondi della Western e dominata per tutti e 48 i minuti a disposizione dai padroni di casa. I Grizzlies sono stati infatti capaci d’imporsi sugli avversari già dai primi minuti (34-27 parziale d’apertura), per poi allungarsi sul +20 a inizio ultimo quarto, quando ogni speranza dei Lakers di riuscire a sbancare il Fedex Forum era ormai infranta. Vittoria di squadra perciò per Memphis, che a referto vede ben 8 dei propri giocatori con alla voce punti due cifre. Bene per Los Angeles Caldwell-Pope con 27 e 7 rimbalzi, ma sostenuto unicamente da Kuzma (18 e 7 rimbalzi).
(13-30) Sacramento Kings 88 – 95 Oklahoma City Thunder (24-20)
I Big-3 salvano Okc da un primo tempo tutto dei viola e con la seconda vittoria consecutiva, cementano il quinto posto nella classifica della Conference Occidentale.
Come detto, l’inizio di partita ha un solo protagonista e sono i reali ospiti di Sacramento. I Kings, con Buddy Hield al comando (16 punti), arrivano a condurre prima dell’entrata negli spogliatoi anche di 15 punti. Ma le disastrose percentuali al tiro dei viola (39,8% dal campo e 24% da tre punti), non possono non far scricchiolare l’attacco prima o poi. Ed effettivamente, nel terzo quarto Oklahoma piomba sugli avversari come un Thunder a ciel sereno e col parziale di 31-16 ricuce lo strappo in vista del rush finale.
Nell’ultimo periodo Westbrook (19 punti, 16 rimbalzi, 9 assist), Anthony (20 punti e 9 rimbalzi) e George (18 punti e 5 palle rubate) si esibiscono poi ne ‘il canto del cigno per Sacramento’, a cui segue un +16 di vantaggio Thunder e conseguente vittoria interna.