(31-14) Toronto Raptors 109 – 115 Minnesota Timberwolves (30-18)
Altra sfida di alta classifica quella del Target Center di Minnesota, nonostante Timbewolves e Raptors non siano nella stessa Conference e rivali per un alto seed.
Entrambe però tengono chiaramente alla vittoria ed entrambe sono in un buon periodo, non è un caso quindi che la partita sia equilibrata dall’inizio e che nessuna delle dure riesca a scappare; Jimmy Butler è il grande assente, ma Karl-Anthony Towns e sopratutto Andrew Wiggins ne fanno le veci come meglio sarebbe difficile.
A provare a dare una prima spallata al punteggio è però Toronto, trascinata da un Kyle Lowry in gran serata e che conclude il primo tempo avanti di 8 punti; la reazione di Minnie però non si fa attendere, e con un terzo quarto da 33 punti la partita è di nuovo in equilibrio e si arriva alle ultime battute sul filo di lana, e deciderla sono due triple di Towns prima e Wiggins poi, che permettono ai Wolves di costruire un piccolo vantaggio e chiudere poi i giochi sul 115-109.
I due ragazzi terribili di Thibodeau chiudono con 29 punti e 5 rimbalzi (Wiggins) e 22 punti e 10 rimbalzi (Towns), ma il migliore della partita è sicuramente Lowry, che fa registrare il proprio season-high e chiude con 40 punti, 5 rimbalzi e 5 assist.
(23-22) Los Angeles Clippers 113 – 125 Utah Jazz (19-27)
Il grande periodo di forma dei Clippers è interrotto da Utah, in netto ritardo nella corsa all’ottavo posto dei losangelini ma che prova ad alimentare le proprie speranze con questa vittoria (e con il ritorno di Rudy Gobert).
LA è orfana di Jordan, e la mancanza di protezione del ferro si fa sentire terribilmente durante il primo quarto, quando i Clippers riescono a segnare 29 punti ma ne subiscono addirittura 10 in più, a cui fanno eco i 37 del secondo che danno una direzione ben precisa alla partita già a fine primo tempo.
Nel disastro generale dei suoi, a mettersi in evidenza è ancora una volta Lou Williams, che diventa il primo giocatore dal 1988 (Michael Jordan) a concludere una partita con almeno 30 punti e 10 rubate:
Ai fini del risultato questo record conta però ben poco, e anche se LA riesce a ricucire lo strappo nell’ultimo quarto, Utah è ormai in controllo e non ha grandi difficoltà nel portare a casa la vittoria per 125-113; il migliore dei padroni di casa è ancora una volta Donovan Mitchell, che chiude con 23 punti, 5 rimbalzi e 7 assist e si avvicina sempre di più a Ben Simmons nella lotta per il ROY.
Bene anche Gobert, che torna in campo e fa registrare 16 punti e 7 rimbalzi in 28 minuti, oltre alla doppia-doppia da 12 + 14 rimbalzi di Derrick Favors e i 21 punti di Joe Ingles. Per i Clippers, oltre a Williams bene Griffin (25+8 rimbalzi) ma molto male tutti gli altri.
(15-31) Dallas Mavericks 108 – 117 Portland Trail Blazers (25-21)
Continua la caccia al #5 seed di OKC per i Blazers, che ospitano i Dallas Mavericks al Moda Center e non falliscono l’appuntamento con la vittoria che tutti si aspettano.
La franchigia dell’Oregon comincia in pompa magna già dal primo quarto, che chiude avanti di 13 mettendo le basi per il tranquillo successo in arrivo.
Damian Lillard è on fire e lo dimostra per tutta la serata, dimostrandosi particolarmente preciso al tiro – tanto da 2 quanto da 3 punti:
Dallas prova a ricucire lo strappo nel secondo tempo, ma i pochi punti rosicchiati non sono sufficienti a far paura ai padroni di casa e la partita si conclude 117-108 senza troppi colpi di scena.
L’MVP è sicuramente Damian Lillard, che chiude con 31 punti, 5 rimbalzi e 9 assist, accompagnato dai 26 di CJ McCollum, mentre nei Mavs brillano Dennis Smith Jr. e Dirk Nowitzki, con 21 punti a testa, ma il migliore e Wes Matthews con 23.