Kawhi Leonard è alle prese oramai da diverso tempo con una tendinopatia acuta e perdurante che ha limitato fortemente il suo impiego in questa prima metà di stagione (soltanto nove apparizioni e in molti casi in regime di restrizione minuti). In casa San Antonio Spurs, ora come ora, non si azzardano previsioni sulla data di un possibile rientro in campo.
Nel frattempo, fonti insider d’oltreoceano descrivono un Leonard “freddo” e “distaccato” nei confronti dell’organizzazione nero-argento. A tal proposito, interpellato da ESPN, il GM degli Spurs, R.C. Buford, ha smontato sul nascere ogni speculazione:
“Non c’è nulla tra l’organizzazione degli Spurs e Kawhi Leonard. Sin dal primo giorno le parti hanno lavorato per trovare la miglior soluzione possibile al suo infortunio. È stato difficile per tutti. Per Kawhi. È un giocatore di livello élite. È stata dura per la squadra, che vuole giocare con un grande compagno. È stata dura anche per il nostro staff. Storicamente siamo sempre stati in grado di gestire bene gli infortuni. Questa riabilitazione non è stata semplice e non ha avuto uno sviluppo lineare.”
Un problema analogo aveva tenuto ai box Tony Parker, rientrato da poco in rotazione. Continua Buford:
“Abbiamo cercato consulenze dei migliori esperti in materia a livello mondiale. Ha funzionato magnificamente per Tony [Parker], ma non si può dire lo stesso per quanto riguarda Kawhi.”
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