(14-32) Orlando Magic 103-95 Boston Celtics (34-13)
La sorpresa di serata. Orlando sbanca un TD Garden tutto esaurito vincendo la sua terza partita delle ultime 20. All’intervallo sul 59-58 per i padroni di casa, i Magic mettono la freccia e sorpassano senza diritto di replica nel terzo quarto. Un parziale da 32-13 con canestri pesanti di Elfrid Payton ed Aaron Gordon chiude i conti. Per nulla contento della sconfitta contro una delle peggiori squadre della lega coach Brad Stevens:
“É da un po’ che non giochiamo al massimo delle nostre potenzialità su due metà-campo. [Orlando stanotte] ha segnato quasi solo con [fin troppo facili] layups.”
Questa invece è una schiacciata fin troppo semplice per uno come AG00:
Elfrid Payton è il migliore dei suoi: 22 punti con 6 rimbalzi, 2 assist e una sola palla persa. Aaron Gordon scrive doppia-doppia: 11 punti e 13 carambole. 19 punti con 19 tiri per Evan Fournier, mentre Shelvin Mack e D.J. Augustin si fanno sentire dalla panchina (entrambi in doppia cifra). La panchina dei Magic ha segnato ben 30 punti in più di quella dei Celtics. Perdendo anche 5 palloni meno degli avversari, Orlando è riuscita a sopperire ad un 28,6% dall’arco. Per i Magic si segnala anche una partitina sopra le righe di Khem Birch: 4 punti, 7 rimbalzi e questa stoppata niente male.
Ai Celtics non bastano le gesta eroiche di Kyrie Irving: 40 punti in 40 minuti prendendosi 23 tiri dal campo e 8 liberi. Kyriediculous ha anche catturato 7 rimbalzi, smazzato 5 assist e perso un solo pallone. 12 punti per Marcus Morris, 9 e 10 rimbalzi per Jayson Tatum, 17 per Jaylen Brown e poco altro. Se tutto il quintetto titolare dei Celtics ha avuto un Plus/Minus positivo, tutta la panchina ha visto il segno meno. La rotazione a 11 uomini di coach Stevens non ha sortito gli effetti sperati e Boston perde la terza di fila, tutte sul proprio parquet.
(25-22) Indiana Pacers 94-86 San Antonio Spurs (30-18)
Troppo frizzanti i Pacers per una San Antonio ancora senza Kawhi Leonard e Rudy Gay, Tony Parker in panchina per scelta tecnica (20′ di gioco) e Manu Ginobili a riposo. É tuttavia solo la terza volta questa stagione che San Antonio crolla all’AT&T Center: la precedente data 10 novembre, quando furono corsari in Texas i Milwaukee Bucks. É la quarta vittoria nelle ultime sei per i ragazzi dell’Indiana, la seconda L di fila per i giocatori allenati da Gregg Popovich.
Con un parziale di 25 a 16 nel terzo periodo, Indy inizia gli ultimi 12′ avanti di 12 lunghezze. Ad 80” dal termine, i padroni di casa sono riusciti a dimezzare lo svantaggio. Quanto mai necessario, dunque, un canestro da KO. Ciò che più assomiglia al gancio decisivo è questa bomba di Cory Joseph. Punire l’ingranaggio difensivo di coach Pop con un tiro dall’angolo tra gli occhi di Kyle Anderson:
19 con 14 tiri per Victor Oladipo, con 6 palle perse ma 3 recuperate. Il compagno di backcourt Darren Collison scrive 15 con 4 assist, mentre Bogdanovic e Sabonis (titolare per l’indisposizione di Myles Turner) combinano per 19 punti. 17-7-4 e 3 rubate per un ottimo Thaddeus Young. 9 punti a testa dalla panchina per Al Jefferson (con 7 rimbalzi), Cory Joseph (con 6 rimbalzi) e Lance Stephenson (con 8 rimbalzi e 3 assist). Se Indiana ha tirato solo col 21,1% dall’arco, San Antonio non ha fatto molto meglio: 26,5%. Doppia-doppia minimal per LaMarcus Aldridge (10 e 10). 14, 9 rimbalzi e 4 assist per Pau Gasol, mentre Kyle Anderson ha offerto una notevole prestazione a tutto tondo: 10 punti, 8 rimbalzi, 5 rubate, 3 assist, 3 stoppate. Dejounte Murray stesso va vicino al 5×5: 8 punti, 7 rimbalzi, 4 assist, 3 rubate e 1 stoppata. 12 a testa dalla panchina per Bryn Forbes e Tony Parker, ma a San Antonio non basta. Occorre recuperare al più presto quanti più titolari possibili perché i Timberwolves sono affamati di 3° posto ad Ovest.