(13-33) Sacramento Kings 107- 112 Charlotte Hornets (19-26)
Uno degli scontri “meno nobili” della serata: la sfida tra coloro i quali hanno sondato seriamente il mercato per la propria All Star point-guard e il team che ha deciso di panchinare i propri veterani per il fine-stagione. I giocatori lasciati fuori da coach Dave Joerger sono Garrett Temple e Zach Randolph: a giovarne sono Skal Labissiere, che gioca ben 29 minuti, segnandone 23, e De’Aaron Fox, autore di 16 punti e 7 assist in 31 minuti. Gli Hornets, però passano agevolmente: raggiungono e consolidano la doppia cifra di vantaggio nel terzo quarto e si portano sul anche sul +20 sul 75-95. La guida per i calabroni è, guarda un po’, il probabile partente Kemba Walker: ottima prova da 26 punti, 9 assist e 6 rimbalzi per la guardia da Connecticut. La point-guard a fine partita ha poi parlato della situazione riguardo la sua probabile trade:
“Non ci penso neanche più. Voglio solo vincere.”
L’obiettivo di Walker è, dunque, testare la consistenza-Playoff dei suoi prima di abbandonare la barca. Per Charlotte da segnalare, poi, tanto la buona prova dalla panchina di Jeremy Lamb, autore di 18 punti, quanto l’ottima statline di Dwight Howard, che totalizza 14 punti, 16 rimbalzi e ben 6 stoppate.
(19-28) Utah Jazz 90- 104 Atlanta Hawks (14-32)
Ancora una vittoria per gli Atlanta Hawks che battono dei Jazz sempre più in difficoltà. Stati d’animo contrapposti per le due squadre: mentre Utah abbandona in maniera sempre più evidente la corsa-Playoff, Atlanta tocca il 50% di vittorie nelle ultime 14 gare ed è reduce da quattro vittorie nelle ultime sei partite, di cui tre nelle ultime quattro. La partita perde presto di interesse e nel finale diventa uno slam-dunk contest in miniatura per giocatori-da-garbage-time.
In casa Hawks in tanti portano il proprio mattoncino: 20 punti per Dennis Schröder, 17 per Taurean Prince che finalmente si mette alle spalle un bruttissimo slump al tiro e 11 (frutto di 3 triple) per Marco Belinelli. Per i Jazz, invece, disastroso apporto del quintetto: appena 40 punti segnati dagli starters. Anche per Donovan Mitchell non è una serata da ricordare: 13 punti con 13 tiri e ben 6 palle perse per lui. L’unico a salvarsi in casa Jazz è Alec Burks che ne mette 17 uscendo dalla panchina e risultando il miglior realizzatore per i suoi.
(26-21) Washington Wizards 75 – 98 Dallas Mavericks
Seconda vittoria per i Mavericks in altrettante partite contro una Washington che, come di consueto, si concede un giro a vuoto quanto meno immotivato.
Tra i due team c’è partita solo per due quarti e mezzo: a cavallo tra terzo e quarto quarto gli Wizards si bloccano improvvisamente in attacco, permettendo ai padroni di casa di toccare anche l’80-57 a 7′ dal termine della gara. A fine gara coach Scott Brooks ha dovuto ammettere quanto dura sia stata questa nottata per i suoi, incapaci di competere realmente contro la peggior squadra della lega.
Per Washington pessima gara di John Wall, autore di 11 punti, 3 rimbalzi e cinque assist al netto di un pessimo 4-15 dal campo e di ben quattro palle perse. Poco meglio di lui fa Bradley Beal che ne mette 18 senza neanche raggiungere il 29% dal campo. Wall fa anche in tempo a farsi un altro nemico.
In casa Dallas, invece, solita prova solida di Harrison Barnes che segna 31 punti, facendo registrare il suo season-high. Per i Mavs è una vittoria utile a fermare la seconda striscia di 3 sconfitte filate di questo 2018, per Washington l’ennesima prova della propria scarsa costanza.