(27-19) Cleveland Cavaliers 102 – 114 San Antonio Spurs (31-18)
Continua la via crucis dei Cleveland Cavaliers che vedono accrescere il numero di superpotenze dell’Ovest contro cui sono caduti nel corso di questa stagione. Niente da fare perciò per i vicecampioni in carica anche a San Antonio, dove gli Spurs, seppure ancora privi di Leonard, si affidano ad Aldridge (30 punti e 8 rimbalzi) per riagganciare Minnesota al terzo posto nella conference occidentale.
Agli Spurs è sufficiente il secondo quarto (38-26 il parziale) per mettere la testa avanti e da lì più ritrarla per il resto della gara, durante la quale i girgioargento hanno mantenuto il 50% dal campo. Nella notte, l’AT&T Center ha però tutto un altro protagonista.
Con 28 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, LeBron James non centra la vittoria, ma diviene il più giovane giocatore di sempre a raggiungere quota 30mila punti segnati in carriera (un traguardo che lo proietta in un Olimpo di grandi per il cui accesso aveva giusto bisogno di una formalità statistica) e il solo nella storia ad accumulare 30mila punti, 7mila assist e 7mila rimbalzi.
Il plauso di tutto l’ambiente e il pubblico NBA diluvia su questo campione via Twitter, di persona, inondando la notte di momenti come questo.
Per un giorno, la crisi Cavaliers passa in secondo piano. Ma quella difesa è sempre lì, o meglio, non c’è. E 30mila o no, per LeBron e compagni bisogna farci i conti prima che sia troppo tardi.