(22-26) Detroit Pistons 104 – 121 Cleveland Cavaliers (29-19)
Seconda vittoria consecutiva per i Cleveland Cavaliers, che dopo aver battuto Indiana scendono di nuovo in campo davanti al pubblico di casa per affrontare i Detroit Pistons.
Il primo quarto è in favore dei Cavs ma equilibrato e ad alto punteggio, concludendosi sul 33-28, e il secondo non è minimamente diverso se non per il fatto che il vantaggio passa ai Pistons e fa sì che il primo tempo si concluda sul +3 proprio per Andre Drummond e compagni.
Dopo un primo tempo più o meno tranquillo, LeBron James prende per mani i suoi e li conduce al nuovo vantaggio del terzo quarto, mettendo le basi per la tempesta perfetta degli ultimi 12 minuti.
Nell’ultimo quarto, infatti, i Cavs rifilano agli avversari un parziale complessivo di 31-17, dando la spallata decisiva alla partita e inguaiando sempre di più la situazione dei Pistons, che dopo un grande inizio di stagione non riescono più a vincere e si trovano adesso a 3 partite dall’ottavo posto dei Sixers.
Finisce 121-104, i Cavs mandano 6 giocatori in doppia cifra e i migliori sono LeBron James, che flirta con la tripla doppia e si ferma a 25+8+14, e Kevin Love, 20 punti e 11 rimbalzi, mentre per Detroit si salvano Tolliver (20), Drummond (17 e 11 rimbalzi) e Tobias Harris (20).
(19-30) Los Angeles Lakers 111 – 123 Toronto Raptors (33-15)
Continua l’inseguimento dei Toronto Raptors al primo post a est dei Boston Celtics, distanti adesso una sola partita, e i Los Angeles Lakers non rappresentano un ostacolo abbastanza impegnativo per fermare la corsa dei canadesi.
DeRozan e compagni cercano infatti di chiarire fin dal primo quarto come la partita non sia equilibrata, i Lakers nonostante lo svantaggio cercano di reggere e tappare i buchi difensivi con la buona vena di Caldwell-Pope e Julius Randle nella età campo avversaria.
Dopo aver concluso il primo tempo in vantaggio di 10 punti, però, i Raptors cercano lo strappo decisivo nel terzo quarto grazie a un ottimo gioco di squadra e un sempre più sorprendente Fred VanVleet, che risulterà ancora una volta il migliore e guida i suoi fino al +14, prima che negli ultimi 12 minuti i Lakers cerchino di rimontare ma, nonostante un buon attacco, facciano acqua in diversi punti nella protezione del proprio canestro.
Finisce 123-111 per i padroni di casa, che mandano 7 giocatori in doppia cifra guidati proprio da VanVleet, che chiude a 25, seguito dai 19 con 7 assist di DeRozan e i 14 con 11 rimbalzi di Kyle Lowry, mentre per i Lakers si salvano Caldwell-Pope (16) e Randle (17 e 10 rimbalzi). Ancora infortunato Lonzo Ball.
(24-22) Philadelphia 76ers 112 – 122 Oklahoma City Thunder (30-20)
Ottava vittoria consecutiva per gli Oklahoma City Thunder, che dopo il brutto infortunio subito 24 ore prima da Andre Roberson ricevono i 76ers e non possono perdere terreno da Minnesota e San Antonio.
Il primo quarto è ad alto punteggio e più che equilibrato, Westbrook e George guidano i Thunder ma Simmons ed Embiid non sono da meno, e dopo il 31-28 dei primi 12 minuti la battaglia continua anche nel secondo quarto, in cui Phila tiene botta alle sfuriate offensive di OKC e recupera anche i 2 punti di svantaggio, andando all’intervallo sopra 58-57.
Ad inizio secondo tempo, però, i Thunder cercano la spallata decisiva e in parte la trovano, rifilando agli avversari un parziale di +10 e cominciando a sporcarne le percentuali dal campo, mentre Steven Adams e Carmelo Anthony si aggiungono alla lista dei marcatori e Phila non riesce più a tappare i buchi, senza mai crollare ma anche senza riuscire ad impedire che il risultato si fermi sul 122-112 per i Thunder.
Russell Westbrook sfiora la tripla doppia e si ferma a 37 punti, 9 rimbalzi e 14 assist, seguiti da 31 di George e la doppia doppia da 20 e 13 rimbalzi di Steven Adams, mentre per i Sixers, oltre ai 22 con 7 assist di Simmons e i 27 con 10 rimbalzi di Embiid, non c’è molto da registrare.
(15-34) Sacramento Kings 98 – 113 San Antonio Spurs (33-19)
Tornano a correre anche i San Antonio Spurs, che dopo lo stop interno di sabato proprio contro i Sixers non si fanno sorprendere da Sacramento.
La squadra di Gregg Popovich prova a mettere la testa avanti fin dal primo quarto, e tendenzialmente ci riesce senza dover effettuare grandi sforzi, ma la musica cambia prima dell’intervallo quando Sacramento si sveglia, ricuce il piccolo svantaggio accumulato e va negli spogliatoi in vantaggio 50-49.
Trascinata dal solito gioco corale e da un Bryn Forbes particolarmente ispirato, però, San Antonio decide che è ora di ristabilire l’ordine, e con un parziale complessivo di 31-19 nel terzo quarto costruisce quel vantaggio che gli permette poi di arrivare fino alla sirena finale senza particolari complicazioni.
Finisce 113-98, gli Spurs mandano 6 giocatori in doppia cifra e migliori sono proprio Forbes, con 23 punti, Aldridge (15 e 7 rimbalzi) e Ginobili (15), mentre per i Kings c’è da registrare il career high di un sempre più continuo De’Aaron Fox, che chiude con 26 punti, e i 21 di uno stoico Vince Carter.