“Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti” è la frase che sul finire degli anni Sessanta venne attribuita ad Andy Warhol. Evidentemente, però, l’artista americano non riuscì a predire l’NBA del nuovo millennio, dove questi 15 minuti di popolarità potrebbero essere molti meno.
È il caso di diversi giovani che, per un motivo o per un altro, assaggiano le sensazioni di un parquet NBA solamente per pochissimi minuti. Così pochi che potremmo riassumere le loro carriere nella Lega con azioni che noi spettatori compiamo ogni giorno: carriere lunghe lo stesso tempo che impieghiamo per stilare la lista della spesa, fumare una sigaretta o, come vedremo, addirittura il tempo che basta per versare e bere un bicchiere d’acqua.
D’altra parte l’NBA è anche questo: giovani di belle speranze che non rispecchiano i report degli scout, ragazzi che hanno un rapporto di amore ed odio con la legge, atleti che non hanno la capacità di rimanere al passo con i migliori cestisti del pianeta fanno da contraltare alle storie di redenzione e di vittorie conquistate con ore ed ore di sudore alle quali la Lega di Adam Silver ci ha abituato, facendo precipitare i loro nomi nel dimenticatoio in men che non si dica. Problemi legali, infortuni gravi e viaggi intorno al mondo alla ricerca di un riscatto: sono queste le storie dei dieci giocatori con le carriere NBA più brevi di sempre. Non ci resta dunque che vederle insieme.
10. Matt Walsh
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Abbiamo scelto quella di Matt Walsh, ma la sua carriera è molto simile a quella di decine di ragazzi che, una volta usciti dal college, non riescono a trovare un posto nella NBA e si trovano costretti ad espatriare, tentando di realizzare il proprio sogno per le vie più disparate. Dopo aver frequentato la University of Florida, Walsh riuscì infatti a strappare un contratto con i Miami Heat nel 2005, che però lo tagliarono dopo un mese di regular season. Tentò poi un ritorno nella Lega giocando la Summer League con i Nets e con i Cavaliers le due estati seguenti, ma senza successo, e si dovette accontentare di terminare la sua carriera fra la Spagna, la Grecia, la Germania e il Belgio nell’anonimato più assoluto.
L’unica cosa rilevante a proposito di Walsh è una sola, e a dire il vero non riguarda nemmeno la sua carriera, bensì il suo stesso nome: è infatti omonimo con il Matt Walsh attore che ha partecipato a film come Starsky & Hutch con Ben Stiller, la commedia sul basket Semi-pro (noi abbiamo raccolto i dieci migliori film sul basket qui) e il primo capitolo di Una notte da leoni.
In ogni caso, tornando al basket, vi starete chiedendo: ma quindi quanto durò la sua esperienza NBA? Il tempo di giocare due partite con i Miami Heat, per un totale di tre minuti.