Esistono momenti che rimarranno nell’immaginario collettivo di tutti gli amanti della pallacanestro per molto tempo.
La serata del 30 gennaio è sicuramente entrata nel novero di questi momenti: James Harden ha segnato 60 punti, stabilendo un nuovo record di punti per la sua franchigia.
No, la parte incredibile non l’avete ancora letta: i 60 punti sono stati conditi da 10 rimbalzi e 11 assist: prima tripla doppia della storia con 60 punti!
I Rockets non si sono di certo presentati alla partita con la loro migliore formazione: non solo erano privi di due dei migliori realizzatori della squadra, Chris Paul e Trevor Ariza, ma sono rimasti anche orfani di Eric Gordon durante il secondo quarto.
La partita con gli Orlando Magic non è stata in effetti delle più facili per la franchigia del Texas, che si è trovata sul punteggio di 107 pari con solo 3 minuti di tempo rimasti.
La partita si è conclusa 114-107 per i Rockets: degli ultimi sette punti valsi la vittoria, sei li ha segnati James Harden. Questo dimostra come la prestazione di questa notte non rappresenti solo un incredibile, ma comunque mero dato statistico, ma sia l’ulteriore dimostrazione di come questo giocatore risulti determinante in ogni successo di Houston.
Il modo in cui Harden ha raggiunto i fatidici 60 punti contribuirà sicuramente a farlo rimanere nella leggenda: classico step-back, tripla sparata in faccia al difensore e libero aggiuntivo grazie al fallo subito.
La four-point play più importante della sua grande carriera.
Oltre al successo personale, Harden si gode il riconoscimento di due colleghi piuttosto importanti: Chris Paul e LeBron James, che lo omaggiano così sui social.
Sembra ormai chiaro a tutti che Harden abbia raggiunto un traguardo storico, che non solo gli permette di essere ulteriormente idolatrato dai suoi tifosi, ma di continuare a legittimare quel primato in punti segnati nella classifica dei realizzatori di quest’anno.
Mentre attendiamo le prossime gesta della barba più famosa dell’NBA contro San Antonio Spurs e Cleveland Cavaliers, i cori: “MVP! MVP!” si fanno sempre più assordanti…
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