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Steve Kerr definisce “disgustosa” la sconfitta dei Warriors

Peggiore sconfitta della stagione quella dei Golden State Warriors in casa degli Utah Jazz nella notte fra martedì e mercoledì. I campioni in carica chiudono la partita con 30 punti di svantaggio, 99-129 il risultato finale.

Le dichiarazioni di coach Kerr e di alcuni ragazzi fa intendere che l’approccio mentale, soprattutto quello volto alla fase difensiva, non è stato all’altezza. Lasciar giocare gli avversari non ha permesso ai californiani di riprendere in mano le redini della partita, i Jazz infatti hanno chiuso ogni quarto di gioco in vantaggio.

“Non ci abbiamo messo il cuore. Ho visto una squadra che si è fatta prendere a calci in culo. Questo è quello che ho visto.”

Queste le parole di Steve Kerr a caldo dopo quella che oltreoceano definiscono blowout loss. 

Utah ha tirato con il 58.2% dal campo ed con il 50% dalla distanza segnando 14 triple su 28 tentativi. Rubio chiude con un doppia-doppia da 23 punti e 11 assist, Mitchell aggiunge 20 punti, così come Ingles che ha fatto andare fuori giri Kevin Durant con 6 triple a segno su 8 tentativi.

Golden State ha “risposto” con una tra le peggiori prestazioni di cui si ha memoria. 45.9% dal campo, 20% da tre punti con 5 triple segnate su 25 tentate, 19 palle perse. Primo parziale chiuso 30-35 per Utah, ultimo parziale chiuso 14-26.

“Penso che i nostri ragazzi ti diranno che c’è stato un impegno patetico lì fuori. Era un basket disgustoso. Abbiamo cominciato la partita senza forze in difesa. Non eravamo nei nostri corpi, ci bloccavano semplicemente dietro ai blocchi, eravamo pigri sui cambi. Abbiamo giocato senza senso di urgenza, senza uno scopo e loro ovviamente stanno lottando per i Playoffs.”

Ancora Kerr riguardo al match tenuto alla Vivint Smart Home Arena. Chiude poi il suo intervento in modo molto ironico sul numero di palle perse:

“Lavoriamo davvero duramente per perdere palla nei modi più creativi. Penso che stasera siamo stati davvero bravi a perdere palla.”

Gli Jazz sono indietro di 3 partite e mezzo dall’ottavo posto ad Ovest che gli garantirebbe l’accesso alla post-season.

KD ha ammesso i propri errori in fase difensiva soprattutto su Joe Ingles:

“Non posso lasciare che Joe Ingles si scateni da tre come ha fatto ed aspettarmi di giocare bene fuori casa, specialmente qui. Dovrò cominciare meglio le partite se vogliamo vincere.”

Klay ThompsonJaVale McGee sono stati gli unici a rispondere presente per i Golden State Warriors, chiudendo rispettivamente con 27 punti con 12-17 dal campo e 14 punti con 7-8 dal campo.

Escludendo i loro contributi, i Warriors hanno tirato con il 33% con 20-60 dal campo.

Stephen Curry ha detto:

“Ho chiesto a Draymond [Green] in panchina nel quarto quarto se riusciva a ricordare una prestazione tanto brutta che abbiamo fatto di recente memoria. Non ci siamo riusciti. Non puoi semplicemente presentarti, specialmente fuori casa, e aspettarti di vincere. Ad inizio gara non avevamo alcuna aggressività sulla metà-campo difensiva. Loro ovviamente mettevano i loro tiri e facevano le loro giocate, ma non abbiamo fatto nulla per rallentarli, per toglier loro fiducia nel primo quarto. Il problema di stasera è stato la difesa.”

Senza dubbio una sconfitta bruciante che ogni tanto lascia a bocca aperta. Un crollo psicologico di una squadra che ha abituato il mondo del basket allo strapotere mentale e tecnico è qualcosa che manda in tilt non solo le menti di chi fa parte della franchigia. È un’anomalia del sistema, una caduta dal piedistallo.

Quando i Warriors cadono lo fanno per bene, staccano completamente la spina. Ma soffermandosi un attimo si capisce che è qualcosa di fisiologico anche per loro che hanno portato lo standard di prestazioni ad un livello più alto negli ultimi anni. Ad un certo punto della stagione possono mancare le forze mentali per affrontare un match al meglio della condizione e nonostante si lavori su questo aspetto costantemente, sarà difficile estromettere questi cali da una stagione regolare con così tante partite.

 

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Pubblicato da
Claudio De Simone

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