I Boston Celtics continuano la loro marcia al primo posto della Eastern Conference, sopperendo a qualsiasi difficoltà gli si ponga davanti: anche ieri, nonostante le assenze di Marcus Smart, Marcus Morris e Kyrie Irving i bianco-verdi sono riusciti ad aver la meglio sui Portland Trail Blazers con un canestro allo scadere di Al Horford.
Oltre alle partite sul campo la squadra di Brad Stevens sta giocando un ruolo da protagonista anche in queste settimane di mercato prima dell’arrivo della trade deadline: dopo l’arrivo di Greg Monroe (contratto fino a fine stagione da $5 milioni che probabilmente verrà ufficializzato solo dopo la deadline per mantenere una certa flessibilità del salary cap in questi giorni) i Celtics sono ancora alla ricerca di un esterno che possa dare maggiore consistenza alla second unit; i nomi sono sempre gli stessi, Tyreke Evans e Lou Williams.
Negli ultimi giorni poi sono emersi tra i media anche alcuni rumors che riguarderebbero Marcus Smart: il prodotto di Oklahoma State, ora ai box per un infortunio alla mano, sarà restricted free agent a fine stagione dopo che in estate non è stato raggiunto nessun accordo per il prolungamento, e secondo alcuni addetti ai lavori Danny Ainge sarebbe disposto a privarsi del proprio leader difensivo, per il quale difficilmente i Celtics potranno pareggiare offerte importanti di altre squadre, in cambio di una prima scelta.
Oltre alle difficoltà economiche per il suo rinnovo, a far riflettere su una sua eventuale partenza prematura per evitare di perderlo a zero ci sarebbero anche i problemi di minutaggio in prospettiva dell’anno prossimo, con la conferma di Terry Rozier (20 punti di media, con anche una tripla doppia, nelle 3 partite in quintetto stante l’assenza di Irving), il ritorno di Hayward e l’esplosione dei due giovani Tatum e Brown.
Smart è apparso però completamente distaccato da questi rumors che lo vedono protagonista:
“Non sono assolutamente preoccupato da queste voci. Sto lavorando per recuperare velocemente da questo infortunio. Sono un giocatore competitivo e odio non poter essere in campo ad aiutare i miei compagni. É stato un mio errore quello che è successo, ma sono certo che i rumors non hanno nulla a che fare con questo.”
Non resta che aspettare questi ultimi giorni di mercato NBA per capire se davvero i Boston Celtics decideranno di privarsi del loro miglior giocatore difensivo e idolo dei tifosi per tutto quello che fa sul campo.
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