Se gli ultimi risultati non rappresentano certamente una buona notizia per i Cavs, anche fuori dal campo le cose non vanno tanto meglio.
I Cleveland Cavaliers infatti, sono stati l’unica squadra NBA a registrare un deficit operativo la scorsa stagione, secondo la stima annuale di Forbes sulle valutazioni delle franchigie. I 159 milioni spesi in stipendi e la luxury tax hanno “aiutato” il team a raggiungere un passivo di 6.2 milioni di dollari. Destino che hanno scampato per poco Memphis Grizzlies, Milwaukee Bucks e Charlotte Hornets.
Per i Cavs si tratta del secondo anno consecutivo in rosso visto che anche la stagione 2015-2016 era terminata con un passivo di 40 milioni. Tali risultati sono il frutto di una serie di spese ingenti per portare giocatori esperti (e di suo gradimento) alla corte di LeBron James. Politica che ha funzionato nell’immediato ma che, visti i risultati di questa stagione, rischia di avere ripercussioni devastanti nel futuro più prossimo per la franchigia dell’Ohio.
Come se non bastasse, LBJ può uscire dal suo contratto quest’estate e lasciare nuovamente Cleveland il che, inutile sottolinearlo, equivarrebbe a perdite clamorose sia in termini sportivi che di immagine. A tal proposito si stanno intensificando le voci riguardanti una ricerca di acquirenti da parte dell’attuale proprietario Dan Gilbert. Secondo Forbes, i Cavs attualmente valgono 1.3 miliardi di dollari.
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