(18 – 35) Memphis Grizzlies 82 – 108 Atlanta Hawks (17 – 37)
È invece di bassa classifica la gara che vede contrapporsi gli Atlanta Hawks e i Memphis Grizzlies, due fra le squadre con i peggiori record della Lega. Gli Hawks approfittano allora delle assenze del lungodegente Conley e di Evans, per infliggere ai Grizzlies la quinta sconfitta consecutiva. La squadra di Atlanta ha infatti interamente condotto la partita, nonostante una sensazione di equilibrio fino a metà del secondo quarto, quando Schroder (22 punti a fine serata) e compagni allungano definitivamente sugli avversari, portandosi sul 51 – 35. Gli Hawks controllano poi senza troppi patemi il secondo tempo, come dimostra anche il dominio fisico di Collins in certi frangenti di gioco, vincendo il terzo quarto per 28 – 19 e l’ultimo per 29 – 28.
Oltre a Dennis Schroder, per gli Hawks sono stati fondamentali gli apporti di John Collins, che realizza una doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi, di Dewayne Dedmon, autore di 11 punti, e di Dorsey, che fa registrare una prestazione da 10 punti e 7 assist, tutti e tre in uscita dalla panchina. Buona la serata per quanto riguarda le percentuali di realizzazione (50,6% dal campo e 32% da tre per Atlanta, mentre per Memphis il 43% e 18,2% rispettivamente) e gli assist (29 contro 23). Fra i Grizzlies invece, in una partita da dimenticare viste l’alto numero di palle perse (ben 27, mentre Atlanta ne registra 14), si salvano i soli Mario Chalmers, autore di 13 punti in 16 minuti partendo dalla panchina, Ivan Rabb (10 punti e 11 rimbalzi) e Dillon Brooks, autore di 12 punti nonostante lo 0/4 da tre.
(39 – 13) Houston Rockets 123 – 113 Brooklyn Nets (19 – 36)
I Rockets centrano la quinta vittoria consecutiva, guidati dai 36 punti di James Harden, che contro i Nets ha così modo di superare i 15.000 punti in carriera; all’ottima prestazione del Barba si aggiungono poi i 25 punti di Chris Paul. Nonostante ciò non è stato tutto così facile come potrebbe sembrare.
Il primo quarto ha infatti visto le squadre rimanere appaiate, con i Rockets che lo portano a casa per 38 – 31, spuntandola solamente nel finale. Il secondo periodo vede allora Houston ancora in vantaggio, con Harden e compagni che riescono a tenere sempre a distanza i Nets di almeno 5 punti, arrivando anche alla doppia cifra di vantaggio a metà del quarto; a pochi istanti dall’intervallo però la squadra di Brooklyn si fa vedere nello specchietto retrovisore di Houston, con le squadre che rientrano negli spogliatoi sul 65 – 63 in favore degli ospiti, per poi mettere la freccia del sorpasso sul finire del terzo periodo, grazie alla tripla di DeMarre Carroll prima e di Spencer Dinwiddie poi, quest’ultimo autore di 18 punti, firmando anche 9 assist.
A questo punto Houston reagisce, segnando 11 punti di fila e allungando così sugli avversari, controllando senza troppa fatica l’ultimo quarto, fino al 123 – 113 finale.
Ottime le percentuali al tiro di entrambe le squadre con le due compagini che segnano 16 triple a testa, per una percentuale di realizzazione del 48,5% di Houston e del 45,7% di Brooklyn, ma con la prima che ha una maggiore precisione complessiva dal campo (55,6% contro il 48,2% dei Nets). Per James e compagni sono state infine di grande aiuto le 7 stoppate (solamente 2 per Brooklyn) e i 40 rimbalzi di squadra, nonostante un numero minore di assist (16 contro 24). Da segnalare inoltre i 18 punti e 11 rimbalzi di Capela, i 13 punti di Eric Gordon al ritorno in campo dopo l’infortunio che l’ha tenuto fermo nelle ultime due partite e i 16 punti di Gerald Green. Inutili dunque i 21 di DeMarre Carroll, i 16 di Allen e i 15 di Okafor in uscita dalla panchina per i Nets.