(30 – 22) Cleveland Cavaliers 98 – 116 Orlando Magic (17 – 36)
Ennesima brutta sconfitta per i Cavaliers, che perdono di 18 punti contro la squadra con il peggor record ad Est insieme ad Atlanta, addirittura facendosi rimontare 21 punti.
James e compagni si presentano alla palla a due con l’obbligo di vincere, vuoi per riscattare l’ultima brutta prestazione (sconitta di 32 punti in casa contro i Rockets), vuoi per trovare una vittoria che potrebbe dare ossigeno puro in una crisi che sembra non avere fine. Cleveland inizialmente sembra capire l’importanza della partita, segnando 43 punti nel solo primo quarto, portandoselo a casa per 43 – 31. Le cose sembrano andare ancora meglio nel secondo periodo, con i Cavaliers che arrivano sul punteggio di 59 – 38, facendo registrare il massimo vantaggio di +21, a metà secondo periodo. A questo punto della partita il copione della partita cambia, volgendo in favore di Orlando: i Magic, guidati dai 34 punti di Jonathon Simmons e dai 19 di Fournier, trovano la forza di ricucire lo svantaggio, prima chiudendo sotto di 14 punti il secondo quarto, poi con un parziale di 19 – 2 nel corso della terza frazione di gioco che li mette nelle condizioni di condurre la gara per la prima volta a metà del terzo periodo. In apertura dell’ultimo quarto il panico coglie James e compagni: apertosi con i Magic in vantaggio di tre punti, la franchigia della Florida riesce a trovare con continuità il ferro, bucando senza alcun tipo di difficoltà la difesa dei Cavs (che è al penultimo posto per team defense efficiency, ovvero il dato che calcola il numero di punti concessi per 100 possessi), mentre Cleveland segna il primo canestro solamente a cinque minuti dalla sirena finale chiudendo con solo 9 punti totali l’ultimo periodo.
I 25 punti e 10 rimbalzi di James non bastano ad evitare la quattordicesima sconfitta nelle ultime ventuno partite, così come non aiuta il 3/13 dal campo di Isaiah Thomas (che chiude con 12 punti e 8 assist) in una serata caratterizzata dalle non eccellenti percentuali dal campo (42,9% dal campo e 32,3 % per i Cavs contro il 52,9% e 27,3% dei Magic). Ma il problema più grande è forse stato sotto canestro: 35 rimbalzi sono pochi in confronto ai 50 di Orlando. A Cleveland la crisi è ormai interminabile: serve uno scossone per ritrovare la retta via.
(39 – 16) Boston Celtics 91 – 111 Toronto Raptors ( 37 – 16)
Sfida d’alta classifica quella andata in scena all’ Air Canada Centre: sono infatti le due regine dell’Est a sfidarsi. Nonostante il ritorno in campo di Kyrie Irving, assente nelle ultime tre partite dei Celtics, lo spettacolo non è ha però giovato più di tanto, con i Raptors che portano a casa la quinta vittoria consecutiva fra le mura amiche con un ampio margine di vantaggio già delineatosi in chiusura del secondo periodo.
Nonostante infatti un primo quarto piuttosto equilibrato, chiuso sul 22 – 18 in favore dei Raptors, la franchigia canadese allunga le distanze già a metà del secondo quarto andando sul +12, per poi arrivare all’intervallo sul + 21. Nei restanti due quarti Boston non riesce minimamente a ridurre lo svantaggio, e i Raptors si limitano ad una ordinaria amministrazione sino alla sirena finale, guidati dai canestri di Lowry, autore di 25 punti, DeRozan (15 punti) e di CJ Miles in uscita dalla panchina, quest’ultimo realizzando 20 punti in 15 minuti, il tutto coronato da un’ottima difesa.
I punti chiave della partita per i Raptors sono stati la maggior precisione al tiro (50% dal campo e un eccellente 47,2% da tre punti) rispetto a Boston (39,8% e 43,5%), e le maggiori palle rubate (10 per Toronto e 3 per Boston), come dimostrano dei maggiori punti derivanti da contropiede (20 contro 9). Simili invece le statistiche a rimbalzo, con 39 rimbalzi per i Raptors e 38 per i Celtics, e gli apporti dalle panchine (53 per Boston e 54 per Toronto). Per la squadra del Massachusetts sono comunque da segnalare i 17 punti di Irving e i 18 di Rozier uscendo dalla panchina.