Rientrato nell’affare sull’asse Cleveland-Los Angeles che ha animato la trade deadline 2018, Channing Frye non ha ancora debuttato con la maglia giallo-viola dei Lakers (non impiegato nella partita giocata e persa nella notte in quel di Dallas).
Frye, trentaquattrenne prodotto di Arizona, ha riflettuto sugli ultimi mesi passati in Ohio e ne ha parlato con franchezza ai microfoni di Ohm Youngmisuk di ESPN:
“Penso semplicemente che [la cosa] non stesse funzionando. Non penso si trattasse di un problema di chimica fuori dal campo perché mi trovavo e parlavo con quei ragazzi tutto il tempo. Ritengo che sul parquet non ci fosse abbastanza collaborazione reciproca. Non credo fossimo fatti per sacrificarci l’uno per l’altro. Molti ragazzi hanno avuto successo in altri sistemi. Non c’era abbastanza tempo perché si adattassero a un certo modo di fare, succede.”
Frye ha poi voluto spendere due parole su Isaiah Thomas, criticato a suo dire oltre misura per le prestazioni sottotono nella breve parentesi ai Cavs:
“Tutti ne fanno una gran questione perché è Isaiah. Anche Kyle [Korver] non stava avendo una grande stagione, io stesso non stavo giocando al meglio e lo stesso vale per Jae Crowder e Dwyane Wade. [Quando] si devono mettere assieme personalità e gruppi diversi, talvolta non funziona proprio. Tornerà il vecchio Isaiah e credo che questo sistema sia più adatto a lui.”
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