I nuovi Cleveland Cavaliers formatisi con la trade che ha portato in Ohio Hill, Hood, Clarkson e Larry Nance Jr. saranno diversi da quelli visti nella prima parte di stagione.
LeBron James sarà l’unico vero sole attorno al quale orbiterà il roster a disposizione di coach Tyronn Lue. Sensazione confermata dal primo allenamento con i nuovi arrivati tenutosi Sabato. A parlare è George Hill che chiarisce quale sia il miglior modo di affiancare un giocatore del calibro del 23:
“Abbiamo uno dei migliori giocatori nella storia del gioco e sono sicuro che sarà lui a dettare il ritmo e cose del genere. Noi dobbiamo solo fare il nostro lavoro, essere i migliori giocatori possibile nei rispettivi ruoli. Lui è Batman e noi dobbiamo essere tutti dei Robin. Dobbiamo solo capire come. LeBron è un campione, è un MVP, è un All-Star per una motivo. Uno dei migliori quindi punto su di lui.”
James sarà ovviamente il primo violino dei vicecampioni NBA come è sempre stato, ma la mancanza di un secondo terminale offensivo ufficioso, mancanza attestata dalle parole di Lue, lascia intendere che il sistema “big three” sia stato definitivamente abbandonato.
“LeBron è il n°1, poi dopo di lui ci saranno ragazzi diversi per le varie partite. Lo avevamo già detto quando è cominciata la stagione. Potrebbe essere Hood stasera. Potrebbe essere George Hill. Potrebbe essere Clarkson. Potrebbero essere Jeff Green o Korver. Non possiamo saperlo. Soltanto LeBron possiamo esserne certi che renderà migliori i suoi compagni. Ma ogni sera potrebbe essere qualcuno di diverso.”
Cleveland cambierà il suo frontcourt in questi primi match per capire bene come funzionano le varie formazioni con i nuovi arrivati.
Nella notte fra domenica e lunedì LeBron incontrerà ancora uno dei tasselli fondamentali della scorsa stagione dei Cavs, Kyrie Irving ed i suoi Boston Celtics. Per fronteggiare la seconda potenza della Eastern Conference Tyronn Lue farà affidamento su Tristan Thompson come centro titolare, data l’assenza di Love per infortunio, affiancato da James ed il rookie Cedi Osman ed a concludere il quintetto J.R. Smith e George Hill.
“Ci vorrà un po’ per loro per rimettersi in pari con gli altri, ma è così bello avere questi nuovi ragazzi sul campo che cercano di ripartire da capo con i nostri insegnamenti. Vedremo come andrà.”
Il verdetto del campo, soprattutto in una sfida importante come quella contro Boston, peserà molto sulle spalle di vecchi e nuovi Cavaliers. Il risultato sarà l’unico, purtroppo o per fortuna, indicatore che ci permetterà di capire se il restyling avvenuto in Ohio è azzeccato e può svilupparsi per la postseason oppure se il tentativo di Dan Gilbert è stato un buco nell’acqua.
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