Non è un momento facilissimo per i Boston Celtics. Con le ultime due sconfitte casalinghe, l’ultima, ieri sera, contro i nuovi Cleveland Cavaliers per 121 a 99, la squadra di Brad Stevens ha perso il primato della Eastern Conference, denotando più di qualche problema sia in attacco che in difesa.
Se, per quanto riguarda l’attacco, i bianco-verdi stanno pagando un complessivo abbassamento delle percentuali al tiro di tutti i giocatori che non si chiamino Kyrie Irving (Tatum e Rozier solo 4 volte sopra il 50% nel 2018, Morris 5 e Brown 6), in difesa si sta sicuramente facendo sentire la mancanza di Marcus Smart.
Il prodotto di Oklahoma State University è fermo ai box dal 25 gennaio a causa di un taglio alla mano procuratosi in hotel a Los Angeles prima della partita contro i Clippers, e il suo recupero sta procedendo più a rilento di quanto si aspettasse lo staff medico dei Boston Celtics. infatti il giocatore verrà rivalutato solamente dopo l’All-Star Game di Los Angeles quando la squadra affronterà 4 partite abbordabili, con Pistons, Knicks, Grizzlies e Hornets, prima di giocare contro gli Houston Rockets.
Per Marcus Smart inoltre sono state settimane parecchio movimentate, al centro di diversi rumors, dopo che i Celtics avevano deciso di metterlo sul mercato per ottenere qualcosa in cambio, visto il suo contratto in scadenza e la quasi certezza di perderlo a zero in estate non potendolo rifirmare durante la prossima free agency.
Sono state diverse le offerte arrivate sul tavolo di Danny Ainge, come lo scambio proposto dai Nuggets con Mudiay, ma i Boston Celtics erano interessati solamente ad una prima scelta e nessuno è arrivato ad offrire tanto, in prospettiva di un draft così ricco di prospetti.
Per questa ragione, dopo anche i tentativi falliti per arrivare a Tyreke Evans e Lou Williams negli ultimi giorni di trade, Marcus Smart è rimasto a Boston e alla squadra del Massachusetts non resta quindi che recuperare il più in fretta possibile il proprio leader difensivo e lavorare in palestra per tornare a vincere con continuità e ritrovare la testa della Eastern Conference
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