Risultati NBA

Risultati NBA: Mitchell e Utah sono inarrestabili, bene Golden State e Philly

(18-38) Orlando Magic 101 – 105 Chicago Bulls (20-36)

Tornano a vincere i Bulls targati Zach LaVine, che ricevono un altro fanalino di coda come i Magic allo United Center e dimostrano fin da subito di non voler perdere; i Magic, però, sembrano avere la stessa idea per la serata, ed è così che viene fuori un primo quarto a buoni ritmi e punteggio moderatamente alto, con Markkanen ed Hezonja che si scambiano colpi in un entusiasmante duello europeo.
Dopo un primo tempo più che equilibrato e concluso sul 53-51, i Bulls cercano di scavare un primo distacco nella ripresa, quando Portis e LaVine si uniscono a Markkanen nel trascinare la squadra; Orlando però non molla la presa, perde qualche punto ma rimane in partita fino agli ultimi secondi.

A 12 secondi dalla fine del quarto quarto, con le squadre sul 101 pari, LaVine intercetta un passaggio di Simmons e va a schiacciare in contropiede, sul ribaltamento il tiro da 3 di Hezonja è corto e così la partita, dopo un 1/2 di LaVine in lunetta, si conclude 104-101.

Per i Bulls i migliori sono Markkanen (21 e 8 rimbalzi), Portis (19 e 7 rimbalzi) e proprio LaVine (18 con 7 rimbalzi e 5 assist), mentre per i Magic, oltre a un Hezonja sempre più continuo con 24 punti, Evan Fournier ne mette 22.

(35-23) San Antonio Spurs 99 – 101 Utah Jazz (29-28)

Continua la marcia inarrestabile degli Utah Jazz, che davanti al pubblico di casa raccolgono la decima vittoria consecutiva e superano anche i San Antonio Spurs.
Gli ospiti sono privi di LaMarcus Aldridge, fuori per un piccolo infortunio, ma la solita grande organizzazione dell’attacco di Gregg Popovich permette ai suoi di soffrire poco e restare attaccati alle sfuriate dei Jazz per tutto il primo tempo; i padroni di casa, dalla loro, hanno come per tutta la stagione un super Donovan Mitchell, che risulterà ancora il migliore dei suoi, ma non riesce a portarli molto avanti nel primo tempo.
Dopo l’intervallo gli Spurs sembrano una squadra diversa, recuperano velocemente il piccolo svantaggio accumulato e cominciano a massacrare letteralmente i Jazz, grazie ad attacchi con la palla sempre in movimento ed Anderson e Gasol ispirati come mai in stagione:

Il terzo quarto si conclude 29-15, gli Spurs hanno messo la freccia e sembrano poter vincere, ma negli ultimi 12 minuti subiscono il rabbioso ritorno dei Jazz guidato da Mitchell, Joe Ingles e Derrick Favors, che con l’aiuto di Gobert e Crowder in difesa hanno più libertà nella metà campo offensiva e rimontano lo svantaggio, andando poi avanti 100-99 con un jump-shot di Mitchell a 39 secondi dal termine; nel possesso successivo, Ginobili sbaglia un passaggio e si fa rubare la palla da Favors, che la consegna a Mitchell mandato rapidamente in lunetta: 1/2 dell’ex Louisville, con gli Spurs che hanno quindi la tripla della vittoria proprio con Ginobili ma perdono la partita, perchè l’argentino è ancora impreciso e sbaglia l’ultimo tiro.
Finisce 101-99, Utah continua a volare e si trova ora soltanto a una partita dall’ottavo posto dei Clippers. Il migliore, come detto, è Mitchell, che chiude con 25 punti, 7 rimbalzi e 5 assist, seguito dai 20 di Ingles e i 19 di Favors; niente da fare per gli Spurs nonostante 6 giocatori in doppia cifra.

(18-40) Phoenix Suns 83 – 129 Golden State Warriors (44-13)

Partita senza la minima storia quella che va in scena alla Oracle Arena di Oakland, dove i padroni di casa degli Warriors vogliono di nuovo staccare Houston in classifica e non possono fallire contro i Suns.
L’inizio di partita, come tipico per i campioni NBA, è lento ed equilibrato, tante palle perse e ritmi relativamente bassi, ma è solo la calma prima della tempesta; nel secondo quarto Golden State sferra uno dei propri inarrestabili parziali e da una mazzata che sostanzialmente conclude già la partita; dopo il 37-21 con cui si chiude il secondo quarto, infatti, Phoenix – per altro orfana di Devin Booker – alza bandiera bianca e continua a subire, lasciando che lo svantaggio assuma dimensioni quasi clamorose.
Finisce 129-83, gli Warriors senza Green vedono Casspi segnare 19 punti con 10 rimbalzi dopo essere partito in quintetto, oltre ai 22 con 9 rimbalzi e 7 assist di Curry e i 17 di Durant; per i Suns, l’unica buona notizia sono i 29 con 8 rimbalzi e 5 assist di un ben inserito Elfryd Payton.

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Pubblicato da
Leonardo Flori

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