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Celtics, Stevens pronto a rivoluzionare la lineup

I Boston Celtics imbattibili (16 vittorie in fila tra il 20 ottobre e il 20 novembre) di inizio stagione sono un lontano ricordo. Ora i biancoverdi arrancano, con 6 vittorie e 9 sconfitte nelle ultime 15 gare. In cima alla Eastern Conference, da qualche partita, ci sono i Toronto Raptors (41-16 il record; 40-19 quello di Boston). Le inseguitrici, dai Cavs (4 successi in fila) ai Sixers (5), continuano a vincere e ad accorciare la classifica. Per coach Brad Stevens è arrivato il momento di dare una scossa al proprio roster.

START AGAIN

L’allenatore dei Celtics parrebbe intenzionato ad apportare cambiamenti sostanziali alla rotazione, come da lui stesso confermato a ESPN:

“Dobbiamo fare degli aggiustamenti; sta a me capire quali. Non parlo solo di modifiche tattiche secondarie, ma proprio di smuovere i minutaggi, attingendo maggiormente a chi parte dalla panchina e al momento gioca meno. Non possiamo continuare come ora: rischiamo di finire male la stagione.”

Il riferimento alla flessione dei vari Jaylen Brown, Jayson Tatum e Aron Baynes (pure Al Horford, perché no), tutti in calo dopo un inizio di stagione entusiasmante, non è casuale. Dalla panchina stanno facendo bene, in particolare, Terry Rozier (15 di media nelle ultime 5) e Marcus Morris (13 e 6 rimbalzi di media, sempre nelle ultime 5). Non è detto che lo starting five sia intoccabile.

Oltre all’assenza dello specialista difensivo Marcus Smart (fuori dal 24 gennaio per un problema alla mano), il peccato originale degli sfasamenti nella rotazione dei Celtics è il gravissimo infortunio occorso al neo-acquisto Gordon Hayward nella gara di apertura della stagione. I rimanenti giocatori del roster si sono dovuti accollare responsabilità aggiuntive, spendendo più energie di partita in partita. I Celtics, con l’andare della regular season, sembrano sempre più stanchi e meno lucidi.

Nonostante tutto, Boston rimane il miglior team difensivo della NBA, con soli 100.9 punti concessi ogni 100 possessi. Un buon pilastro da cui ripartire, considerando che in attacco va decisamente peggio: 21esimo posto, con 104.4 punti realizzati per 100 possessi (gli Heat sono l’unica squadra in zona playoff con peggiore efficienza offensiva).

 

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Pubblicato da
Elia Pasini

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