Dalla stagione 2004-05 a oggi LeBron James timbra il cartellino dell’All-Star Game: con quella di stanotte fanno 14 apparizioni, tutte da titolare, eguagliato Bob Cousy per presenze consecutive in quintetto.
Il nativo di Akron ha reso onore al suo status di capitano e ha condotto la sua squadra alla vittoria con una prestazione all-around, fermandosi a due assist dalla tripla-doppia (29, 10 rimbalzi e 8 assist). James figura ora nella Top-5 ogni epoca della “partita delle stelle” per punti (1° a quota 343), realizzazioni oltre l’arco (1° a 35) e assist (82, 5° all-time, superato Oscar Robertson).
LeBron è stato nominato MVP del match per la terza volta in carriera, la prima dal 2008. Già a partire dall’anno prossimo, in quel di Charlotte, il #23 dei Cavaliers potrà verosimilmente tentare di affiancare Kobe Bryant e Bob Pettit (fermi a 4).
La nuova formula e gli auspici della vigilia sembrano aver rivitalizzato, almeno in parte, un evento che negli ultimi anni era parso un’esibizione circense e nulla più. LeBron si è detto soddisfatto:
“Ha funzionato per tutti, giocatori, lega e fan. È stato un grande fine settimana e abbiamo messo la giusta ciliegina sulla torta.”
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