Un terremoto, che negli ultimi tempi ha spazzato via diversi personaggi, colpisce Dallas.
Molte donne hanno accusato infatti l’ex amministratore delegato dei Dallas Mavericks, Terdema Ussery, di averle molestate sessualmente. Le denunce recapitategli sarebbero svariate, dalle ripetute proposizioni per sesso al palpeggiamento durante le riunioni. Una delle accuse più infamanti però sarebbe quella secondo cui l’organizzazione avrebbe creato una cultura ostile alle donne.
“Era una vera e propria Animal House. E dico solo “era” perché non ci lavoro più. Sono sicuro che stia ancora succedendo.”
Secondo quanto riferito, il team aveva investigato su diverse denunce contro di lui nell’estate del 1998, conclusesi con l’emissione di una nuova politica sulle molestie sessuali, ma le donne rimaste nell’ambiente affermerebbero che il suo comportamento sarebbe rimasto tale.
“La mancanza di supervisione e compassione a tutti i livelli della franchigia era allarmante. Non ti senti al sicuro al lavoro e non passa molto tempo prima di aver voglia di cercare un altro lavoro. E poi ti chiedi perché non ci sono più donne che lavorano nello sport. Veramente?”
Terdema Ussery rimase nel ruolo quando Mark Cuban comprò la squadra nel 2000, e non se ne andò fino al 2015.
“Ho avuto a che fare con i giocatori tutto il tempo. Ho avuto centinaia di interazioni con i giocatori e mai una volta ho avuto un problema. Hanno sempre saputo come trattare le persone. Poi andavo in ufficio e c’era questo zoo. La mia ansia si allentava quando parlavo con i giocatori, per poi risalire quando tornavo alla mia scrivania.”
La risposta di Terdema Ussery non si è fatta attendere.
“Sono profondamente deluso dal fatto che delle fonti anonime abbiano rilasciato accuse false e incendiarie contro di me. Nel corso degli ultimi vent’anni con i Mavericks, ho sempre cercato di condurre me stesso con carattere, integrità ed empatia nei confronti del prossimo.
Non sono a conoscenza di alcun reclamo di molestie sessuali su di me o di qualsiasi accertamento da parte dell’organizzazione che mi sia impegnato in comportamenti inappropriati.
L’organizzazione si è rifiutata di rispondere a queste preoccupazioni, e credo che queste affermazioni fuorvianti siano parte di un tentativo di scaricare la colpa per l’incapacità di alcuni dipendenti che hanno creato un ambiente di lavoro scomodo e ostile all’interno dei Dallas Mavericks.”
Mark Cuban rimane irremovibile sull’argomento, dichiarandosi estraneo ad ogni fatto avvenuto all’interno della sua franchigia.
Questo è tutto nuovo per me. Terdema è stato assunto prima che arrivassi qui, e le asserzioni che hai fatto sono risultate nuove anche per me. È ripugnante, non è una di quelle situazioni che perdoniamo. Non ho idea di quante volte possa essere successo.
Avevo chiesto al nostro direttore delle risorse umane se avessimo dei problemi di cui dovevo essere a conoscenza. E la risposta fu un no. Mi è stato detto che non c’erano state lamentele. Ma basandoci su quello che mi avete detto, abbiamo appena licenziato la nostra persona delle risorse umane.”
I Mavericks hanno anche assunto dei consulenti legali esterni per intraprendere un’indagine indipendente sul comportamento di Terdema, oltre a un più ampio esame delle “pratiche e politiche sul posto di lavoro dell’azienda”.
L’NBA ha rilasciato inoltre una dichiarazione sull’accaduto.
“La presunta condotta è contraria al costante impegno della NBA e delle sue franchigie a promuovere luoghi di lavoro sicuri, rispettosi e accoglienti per tutti i dipendenti.”
Leggi anche:
Anthony Davis: “Con Boogie saremmo arrivati alle Finals”
Roberts, NBPA: ”Lavoriamo con NBA per la tutela della salute mentale”
Kobe Bryant: “Fui vicinissimo ai Bulls nel 2004”