(41-19) Boston Celtics 110-98 Detroit Pistons (28-30)
Scontro interessante per la Eastern Conference quello che va in scena a Detroit, dove i padroni di casa dei Pistons in piena lotta per l’ottavo posto ospitano i Boston Celtics di Kyrie Irving, adesso secondi dietro ai Raptors.
Pronti via e la squadra di casa parte subito forte, trascinata da un Ish Smith particolarmente ispirato; Boston non si disunisce e mantiene la distanza di sicurezza fino al secondo quarto che, paradossalmente, è quello che decide la partita: tra dodicesimo e ventiquattresimo minuti i Celtics rifilano agli avversari un parziale di 38-21, merito quasi esclusivo della panchina di Brad Stevens che gioca una partita incredibile, e vanno all’intervallo avanti 12.
Tornati in campo Blake Griffin e compagni provano a cambiare i ritmi di gioco, ma Boston è in serata dal punto di vista difensivo, ruba tanti palloni agli avversari con cui riesce a creare contropiedi e nascondere i propri problemi offensivi, quindi la partita ha ben poco da dire.
Finisce 110-98, i Celtics tengono gli avversari sotto i 100 punti per la 30esima volta questa stagione (secondi in NBA), e sono 27-3 in queste partite; il migliore è Daniel Theis, con un nuovo career-high da 19 punti (e 7 rimbalzi), seguito dai 18 di Irving e i 15 di Jayson Tatum, mentre per i Pistons si salvano Smith (20), Griffin (17) e Andre Drummond (15 + 17 rimbalzi).
(18-42) Atlanta Hawks 93-116 Indiana Pacers (34-25)
Partita a senso unico anche quella che va in scena a Indiana tra Pacers e Atlanta Hawks; è cominciata la stagione del tanking, e se già prima Atlanta era una delle squadre peggiori della lega (se non la peggiore in assoluto), adesso la voglia di guastare le proprie chance in lottery con inutili vittorie è veramente pari a zero.
Non stupisce allora che gli ospiti vadano subito sotto contro Oladipo e compagni, e che dopo il 27-22 subito nel primo quarto prendono anche un pesante 34-22 nel secondo, che tende a dare una sentenza piuttosto definitiva alla partita.
I Pacers vogliono una vittoria rapida e indolore, gli Hawks vogliono prolungare al minimo l’agonia, e così il secondo tempo si limita a un lento scambio di canestri che, dopo 24 minuti di sostanziale non-basket, fa concludere la partita sul 116-93.
Indiana manda ben sei giocatori in doppia cifra, il migliore è Domantas Sabonis con 21 punti e 13 rimbalzi, mentre per Atlanta si salvano Prince e Bazemore, con 14 e 12 punti.
(26-33) Charlotte Hornets 122-105 Washington Wizards (34-25)
Vittoria importante per gli Charlotte Hornets, che non possono più riagganciare il treno per i Playoff ma si tolgono la soddisfazione di battere una delle squadre più in forma del momento.
Charlotte vola al Verizon Center di Washington DC e mette subito in chiaro le proprie intenzioni dal primo quarto, durante il quale segna 36 punti e lascia gli avversari indietro di 10. Washington è ancora priva di John Wall e si affida a Bradley Beal per provare a tornare in parità, ma Kemba Walker e sopratutto Frank Kaminsky non sembrano essere dello stesso avviso.
Gli Wizards rimangono sempre attaccati alla partita ma senza mai riuscire a riagganciarsi definitivamente, Charlotte è in serata di grazia al tiro da 3 e gode di una panchina finalmente decisiva. Dopo il 27-27 con coi si conclude il terzo quarto, gli Hornets accelerano ancora negli ultimi 12 minuti e chiudono la partita con un parziale di 5-0, che porta il risultato finale sul 122-105.
Frank Kaminsky è l’MVP con 23 punti, seguito dai 24 con 7 rimbalzi di Walker, mentre a Washington non bastano i 33 con 6 rimbalzi e 6 assist di Beal.