Joel Embiid non è tipo convenzionale. Non lo è in campo ma nemmeno ai microfoni. Dopo la vittoria dei suoi Philadelphia 76ers sugli Orlando Magic, la sesta consecutiva, il prodotto dell’Università del Kansas ha dichiarato ai microfoni di Kyle Neubeck del Philly Voice, di volere il vantaggio del campo ai Playoff.
Un obiettivo difficile ma non certo impossibile da raggiungere per Phila. I Sixers infatti si trovano momentaneamente al settimo posto della Eastern Conference ad una sola partita di ritardo dai Washington Wizards quarti e a due e mezzo dai Cleveland Cavaliers, attualmente secondi.
Embiid ha alzato il tiro, è chiaro. Ma lo ha fatto con cognizione. Paragonando il record stagionale al Wells Fargo Center (19-10) rispetto a quello lontano dal parquet amico (13-15) si nota infatti come il fattore campo potrebbe essere fattore determinante tra un’uscita prematura e una possibile sorpresa.
Per trovare l’ultima volta che Philadelphia si è assicurata il fattore campo in una serie di Playoff occorre ritornare alla stagione 2002-2003 dove ad incendiare i cuori della Città dell’Amore Fraterno non era un lungo dal Camerun ma un piccoletto da Hampton, Virginia di nome Allen Iverson.
I Sixers sono reduci da stagioni disastrose ma in questa stagione The Process sembra essere arrivato quasi al suo compimento. Arrivare ai Playoff sarebbe già un buonissimo risultato ma sognare non costa nulla. Sopratutto se hai uno da 30 doppie-doppie in stagione. Sopratutto se hai Joel Embiid.
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