Sono già passate due settimane dalla clamorosa trade che ha portato Isaiah Thomas a vestire la divisa dei Los Angeles Lakers, ma le polemiche sembrano non essere destinate a concludersi presto.
Thomas è tornato sull’argomento in un’intervista con ESPN, mostrando ancora risentimento per la sua breve avventura in maglia Cavs con queste parole:
“Non credevo che avrebbero premuto il grilletto così velocemente, dopo soltanto 15 partite. Ma di nuovo, è solo un business. Per di più in Cavs erano in una situazione di completo panico. Stavamo perdendo davvero un sacco. Penso che si siano sentiti in dovere di fare una mossa e l’hanno fatto: hanno mandato via molti giocatori.
Mi sono ritrovato in una situazione difficile da gestire. È stato, è stato diverso. Non è semplice acclimatarsi in una squadra che si ritrova già nel bel mezzo di una stagione.
Mi sono ritrovato in un sistema nuovo. Nuova squadra, nuovo coach, nuovi giocatori. E per di più sono rientrato dopo essere stato fuori per 7 mesi. Quindi ho dovuto provare a riprendere il mio ritmo e il tempismo di gioco da solo.“
Parole con cui Thomas, nonostante un nuovo inizio in maglia Lakers, vuole sottolineare la delusione per un’avventura partita con il piede sbagliato e finita anche peggio.
Nelle 15 partite disputate in compagnia di LeBron James, Thomas ha messo insieme una media di 14.7 punti e 4.5 assist, tirando con il 36.1% dal campo e con un misero 25.3% da oltre l’arco.
Da quando le strade di Thomas e dei Cavs si sono divise, entrambe le parti sembrano averne giovato: dal giorno della trade deadline, i Cavaliers hanno infatti un record di 4-1 e sembrano rinvigoriti da un roster più giovane e atletico, mentre i Lakers hanno vinto le ultime due partite e cercano un modo di far coesistere la vena realizzativa di Thomas con il tuttofare Lonzo Ball.
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Beh alla prima vera partita, contro gli Spurs, che per altro venivano da un record perdente, hanno fatto vedere tutti i loro limiti. Ormai Lebron fa 30 punti e 10 assist o rimbalzi fissi, mentre i compagni dello starting five faticano ad andare in doppia cifra.
Secondo me, per lo meno per quest'anno, non hanno fatto una gran mossa a scambiare Isaiah e Crowder per tre quattro giocatori, per quanto più giovani e forti in difesa, che si aspettavano di giocare il tanking nelle loro squadre e ora si trovano a "lottare per il titolo".
A me continua a sembrare più una mossa per il dopo James, con l'obbiettivo di liberarsi di un paio di contratti scomodi, ringiovanire la squadra e ripartire da Love e dalla scelta dei Nets, che stanno precipitando in fondo alla east conference.
Isaiah ha pienamente ragione, ma ora deve scegliere se diventare il sesto uomo di una contender o cercare il miglior contratto possibile per l'anno prossimo.