Justise Winslow era entrato nella NBA, dopo la vittoria del titolo NCAA con i Duke Blue Devils nel 2015, come un giocatore versatile, scelto alla #10 dai Miami Heat per la sua duttilità in diversi ruoli.
Il problema però per Winslow fino a questo momento è che tra tutte queste cose che è in grado di fare, nessuna è in grado di farla ancora ad altissimo livello e per questo motivo sta riscontrando parecchie difficoltà in questi primi anni di NBA (dovute anche ad un infortunio che lo ha messo fuori dai giochi per tutta la scorsa stagione dopo appena 18 partite).
Inoltre in questa stagione i Miami Heat sono stati falcidiati dagli infortuni e ciò a costretto coach Spoelstra ad impiegare il nativo di Houston in diversi ruoli di ala o anche come cambio della point guard Goran Dragic.
In questa stagione Justise Winslow, su cui Miami ha esercitato anche il secondo anno di opzione sul suo contratto da rookie, sta registrando numeri piuttosto modesti: 6.4 punti, 5.3 rimbalzi e 2 assist con il 40% dal campo e il 68% ai liberi.
È stato lo stesso giocatore, dopo l’ottima partita giocata contro i Memphis Grizzlies ( 17 punti e 7 rimbalzi) ad evidenziare queste problematiche:
“È molto difficile trovare il giusto ritmo in questo modo, far parte di diverse unit ogni volta, con rotazioni così diverse. L’importante però per me è andare la fuori e fare qualsiasi cosa l’allenatore mi chieda, giocare da ala forte, oppure da cambio di Goran, cerco solo di rimanere concentrato e aiutare in tutti i modi possibili questa squadra a raggiungere i Playoff.”
I Miami Heat in questo momento occupano l’ottava posizione nella Eastern Conference con un record di 2-8 nelle ultime dieci gare e i Detroit Pistons noni a 2.5 partite di distanza
L’importante per la squadra della Florida da qui ai prossimi mesi sarà avere il proprio roster al completo in modo da dare una stabilità alle rotazioni e a diversi giocatori come Winslow che entrano ed escono dal quintetto a causa delle continue rivoluzioni che lo staff deve apportare.
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