I Los Angeles Lakers stanno vivendo una stagione votata alla crescita dei promettentissimi giovani presenti a roster. Se i miglioramenti rispetto alle passate annate sembrano evidenti, i losangeleni però resteranno verosimilmente fuori dai Playoff anche questa volta. Il record recita 26-34 e l’ottavo posto occupato attualmente dai Denver Nuggets sembra oggettivamente fuori portata massima.
Con il ritorno in campo della seconda scelta assoluta all’ultimo Draft, Lonzo Ball, i Lakers sembrano però aver ritrovato una quadratura dopo le ultime disastrose settimane. I giallo-viola hanno vinto 3 partite di fila e hanno un record di 7 vinte e 3 perse nelle ultime 10. La vittoria di questa notte contro i derelitti Atlanta Hawks ha confermato le buone impressioni. In cattedra è salito Brandon Ingram, autore di una prestazione che ha pochi precedenti fra le fila della franchigia.
Nella vittoria per 123-104, Ingram ha messo a referto 21 punti, 10 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate. Dalla stagione 1999-2000, solo Kobe Bryant, Shaquille O’Neal e Pau Gasol sono stati in grado di far registrare simili cifre. Veri e propri monumenti della storia dei Lakers. Andando sempre più indietro nel tempo, troviamo altri nomi ultra-celebri: Vlade Divac, Kareem Abdul-Jabbar, James Worthy e Magic Johnson. Non proprio un brutto club di cui entrare a far parte.
Il numero 14, che ha tirato 10-16 dal campo, non è nemmeno sceso in campo nell’ultimo quarto della sfida. Un fattore che non fa altro che aumentare la qualità della sua prestazione, contornata anche da una palla rubata.
L’ex Duke sta vivendo sicuramente la sua migliore annata in NBA. Respinte al mittente tutte le accuse di bust, in 56 partite ha già segnato più punti rispetto all’intera stagione scorsa, la prima nella lega. Ingram sta tenendo medie da 16.2 punti, 5.4 rimbalzi e 3.8 assist per partita, facendosi notare come una delle note più positive della stagione dei Lakers.
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