(29-35) Detroit Pistons 90-112 Cleveland Cavaliers (37-26)
Tornano al successo i Cleveland Cavaliers, non in buon momento e soltanto alla sesta vittoria nelle ultime 10 partite. Alla Quicken Loans Arena arrivano i Detroit Pistons di Blake Griffin, totalmente naufragati dopo le prime vittorie con la nuova star e ormai lontani cinque partite dall’ottavo posto dei Bucks.
Il primo quarto è equilibrato, le due squadre giocano a buoni ritmi e si studiano, e anche nel secondo gli equilibri tendono a rimanere gli stessi nonostante Cleveland cerchi di allungare – chiudendo il primo tempo avanti comunque solo di cinque punti.
Nel terzo quarto LeBron e compagni cambiano marcia, la panchina entra definitivamente in partita e arriva un parziale di 36-21, che caccia Detroit a -20 con 12 minuti da giocare e, sostanzialmente chiude la partita.
Il risultato finale dice 112-90, LeBron è come sempre il migliore dei suoi con 31 punti, 7 rimbalzi e 7 assist, seguito dai 22 con 15 rimbalzi di Larry Nance e i 13 di Rodney Hood; per i Pistons, bene Griffin con 25+8+5, ma male tutti gli altri.
(34-30) Milwaukee Bucks 89-92 Indiana Pacers (37-27)
Continuano a volare i Pacers di Victor Oladipo, che battono di misura Milwaukee in uno scontro diretto e si portano soltanto a mezza partita dal terzo posto dei Cavs ad Est.
Indiana cerca di andare avanti sin dal primo quarto, ma i Bucks riescono a tenere il ritmo della partita tendenzialmente basso e restare aggrappati ai padroni di casa.
Dopo un primo quarto da soli 37 punti complessivi (20-17 per i Pacers), sono proprio i Bucks a mettere la freccia nel secondo e provare a dare un primo strappo, salvo non riuscire a staccare gli avversari di più di 2 punti.
Dopo l’intervallo Indiana torna in campo più determinata, Bojan Bogdanovic sembra semplicemente incapace di sbagliare dal perimetro, ma la difesa di Milwaukee regge e il punteggio resta in equilibrio fino alle ultime azioni del quarto quarto.
A 1:36 dalla fine Antetokounmpo mette il layup che porta i suoi sotto 88-90, e nel possesso successivo fa 89-90 con 1/2 in lunetta; dopo un altro errore di Indiana ancora il greco ha la possibilità di portare i suoi in vantaggio a 30 secondi dal termine, ma dopo un suo jump-shot sbagliato e altre due azioni rocambolesche la palla arriva a Bogdanovic con 5 secondi sul tabellone, il croato viene mandato in lunetta e fa 2/2 (92.89), mentre dall’altra parte Antetokounmpo cerca la tripla del pareggio ma sbaglia.
Finisce proprio 92-89, Bogdanovic va in doppia cifra per la 13esima partita consecutiva e chiude con 29 punti, MVP della partita, seguito dai 14 con 5 rimbalzi e 5 assist di Oladipo, mentre per i Bucks molto bene Bledsoe (26) e Antetokounmpo (18 e 12 rimbalzi).
(19-47) Phoenix Suns 103-125 Miami Heat (34-30)
Finalmente una partita chiusa prima degli ultimi 30 secondi del quarto quarto per gli Heat, che in questa stagione si sono distinti per aver concluso ben 42 delle loro 64 partite con situazioni clutch (distacco tra le squadre entro i 5 punti negli ultimi 5 minuti di gioco), e spesso per questo motivo hanno lasciato per strada vittorie importanti.
Nonostante il primo quarto contro i Phoenix Suns sia equilibrato, sopratutto grazie a un Devin Booker in forma strepitosa, dal secondo si capisce che per i ragazzi di coach Spoesltra le cose saranno più facili in questa partita, e il 31-21 con cui si chiude il primo tempo ne è solo l’antipasto.
Hassan Whiteside torna finalmente dominante su entrambi i lati del campo, non lascia per strada un solo rimbalzo e riesce a scollinare i 20 punti, cosa che non gli era capitata troppo spesso quest’anno.
Dopo un terzo quarto nuovamente equilibrato, Miami comincia gli ultimi 12 minuti avanti di 13 e da la spallata decisiva alla partita con un parziale di 9-0, chiudendo la partita.
Finisce 125-103, Whiteside è il migliore con 24 punti e 14 rimbalzi in 24 minuti, sostenuto dai 17 di Goran Dragic e i 12+ 12 rimbalzi di Justise Winslow dalla panchina; per i Suns bene Booker, che chiude a quota 31, e TJ Warren, con 19.