(37-28) Indiana Pacers 84-104 Utah Jazz (35-30)
Partita tra due squadre in forma, coi Pacers (4 vittorie in fila) che puntano a consolidare la propria posizione a Est in vista dei Playoff e i Jazz (3 successi consecutivi) che invece cercano da un paio di mesi di agganciare il treno-post-season dell’Ovest. La gara, a dire il vero, non è troppo combattuta. Utah, dopo un primo parziale a favore di Indiana, piazza un roboante 28-12 nella seconda parte del quarto d’apertura e chiude poi 54-44 a metà partita. Nella terza frazione i Pacers provano a rifarsi sotto, ma si schiantano su una difesa Jazz asfissiante, guidata dal solito Rudy Gobert (23 punti e 14 rimbalzi). La squadra di Indianapolis chiude con un pessimo 38.6% dal campo e un ancora peggiore 13% dall’arco. Utah, invece, attacca in modo efficace: 41-80 dal campo (51%), 11-31 da tre (35.5%). Ottime le prove del solito Donovan Mitchell (20 punti, 3 rimbalzi e 6 assist), di Ricky Rubio (18 punti, 6 rimbalzi e 7 assist) e di Jae Crowder (16 punti dalla panchina). Queste le chiavi della vittoria secondo Rubio:
“Gli abbiamo tolto la transizione correndo sempre bene in difesa; sappiamo quanto possano essere pericolosi in velocità. Abbiamo rispettato il piano partita: costringerli a giocare sempre cinque contro cinque. Stiamo imparando a giocare di squadra, a essere coesi. Ormai sappiamo come non farci condizionare dai momenti difficili, soprattutto in trasferta.”
In casa Pacers deludono Oladipo (13 punti, 0-3 dall’arco) e Bogdanovic (13 punti, 0-4 da tre); bene, invece, Myles Turner (24 punti e 3 stoppate). Utah aggancia i Nuggets e i Clippers. Indiana scivola al quinto posto a Est.
(29-36) Detroit Pistons 119-121 Toronto Raptors (47-17)
I Pistons sono alla disperata ricerca di una vittoria, per non abbandonare definitivamente la corsa Playoff; i Raptors puntano a consolidare la propria posizione in vetta alla Eastern Conference. La partita vive di parziali (36-18 pro Detroit nel secondo quarto) e controparziali (40-25 pro Toronto nel terzo); le squadre arrivano alla frazione decisiva in equilibrio quasi perfetto (Pistons in vantaggio 86-85). I minuti finali dell’ultimo quarto sono puro spettacolo: prima Blake Griffin mette un gioco da tre punti a 10.1 dal termine (112-111 Detroit), poi DeMar DeRozan – con Toronto senza timeout – viene perso dalla difesa avversaria e schiaccia con 4.6 secondi rimasti, portandosi a casa fallo e tiro libero supplementare. Con la conversione di DeRozan dalla lunetta, i Raptors si portano sul +2. Non è finita: Griffin segna da sotto a pochi decimi dallo scadere e manda la partita all’overtime. Nel tempo supplementare si decide tutto nel finale: Reggie Bullock sbaglia da tre a 9.7 secondi dal termine, col punteggio in parità. Fred VanVleet, invece, è glaciale. Il play di riserva dei Raptors riceve da DeRozan a pochi istanti dalla fine e segna il canestro del 121-119, lasciando 1.1 secondi sul cronometro. Griffin sbaglia la tripla sulla sirena e Toronto conquista una gara combattutissima. DeRozan, oltre all’assist decisivo, mette a referto cifre da superstar: 42 punti, 16-28 al tiro, 2-6 da tre, 8-8 dalla lunetta.
Bene anche Lowry in casa Raptors, con una partita da all-around player: 15 punti, 15 assist, 7 rimbalzi, 4 rubate, +13 di Plus/Minus. Espulso, invece, Serge Ibaka nel secondo quarto. Ai Pistons non basta una prestazione al tiro eccellente: 44-89 dal campo (49%) e 13-26 da tre (50%). Il losing effort di Griffin recita 31 punti, 3 rimbalzi e 4 assist. 10 punti e 21 carambole per Andre Drummond. Per Detroit ora la post-season è quasi irraggiungibile, ma la concomitante sconfitta dei Milwaukee Bucks lascia un vaghissimo barlume di speranza (5 partite di distacco sia dai Bucks che dai Miami Heat, con 17 rimanenti da giocare). I Raptors, invece, sono la prima squadra NBA a conquistare matematicamente un posto ai Playoff 2018.