(19-49) Phoenix Suns 115 – 122 Charlotte Hornets (29-38)
I nostri risultati NBA si aprono con i Phoenix Suns che mettono in chiaro le proprie intenzioni sin dalla palla a due: vogliono perdere. Per farlo lasciano a sedere per tutto l’incontro tutti i giocatori più talentuosi di un roster già di per sé povero di talento. Devin Booker, T.J. Warren e Josh Jackson non svestono la tuta e assistono impotenti alla conquista della 49esima L stagionale da parte dei compagni.
Una sconfitta che pareva sicura in entrata di quarto quarto, dove gli Hornets arrivano con un largo vantaggio di 22 punti costruito sulle spalle imponenti di Howard, autore di una prestazione dominante da 30 punti e 12 rimbalzi conquistati, e sulla ritrovata verve di Batum: 29 punti, 11 rimbalzi e 7 assistenze per lui. Per una serata, invece, si accontenta di una prova mediocre da 11 punti (4/14 al tiro) e 7 assistenze Kemba Walker.
Gli Hornets, tuttavia, staccano le mani dal manubrio troppo presto e consentono alle seconde linee dei Suns di rientrare a contatto, tanto che Payton ha l’occasione per far mettere per la prima volta la testa avanti ai suoi a 1:45 dalla fine, ma il suo jumper trova solo il ferro. Ci pensa allora Batum, sull’altro lato del campo, a mettere la parola fine alla contesa con la tripla decisiva, facendo così respirare il pubblico di casa.
Gli ospiti chiudono con ben 7 giocatori in doppia cifra: Troy Daniels (17), Dragan Bender (16), Elfrid Payton (14), Shaquille Harrison (14), Jared Dudley (10) e Tyler Ulis (11, con 10 assist). Prestazioni che non si sono dimostrate sufficienti per battere a domicilio Howard & soci. Ai piani alti l’avranno presa male? Nah.
(38-29) Washington Wizards 102 – 129 Miami Heat (36-31)
Nella prima delle due partite della notte in cui entrambe le contendenti vogliono davvero vincere arriva la vittoria più larga. La versatilità e la profondità delle risorse a disposizione di coach Spolestra rende la partita ingiocabile per i maghi di Washington, arrivati a Miami con l’intenzione di prendere un po’ di distanza dalle inseguitrici. Obbiettivo fallito.
La partita parte in maniera equilibrata (46-44 Miami a 3:51 dalla fine del secondo quarto) e si trasforma all’improvviso in un bagno di sangue per gli ospiti a cavallo tra secondo e terzo quarto (parziale di 71-35 per gli Heat nei successivi 16 minuti) chiudendo di fatto i giochi ben prima della fine. A farla da padrona è stato tutto il roster degli Heat: il quintetto composto da T.Johnson, J.Richardson, J.Johnson (20 punti, miglior realizzatore di squadra), G.Dragic e B.Adebayo ha tirato con una percentuale dal campo irreale (77%) dimostrandosi efficiente ai massimi livelli mentre la panchina ha aggiunto tantissima sostanza con vari elementi finiti in doppia cifra, su tutti un Ellington da 17 punti e un Olynyk da 13 punti, 11 rimbalzi e questa stoppata.
Tra le fila degli ospiti, che arrivavano in Florida sulle ali di una serie di 5 vittorie consecutive, brillano le riserve, merito anche del tantissimo spazio a loro concesso visto l’andamento della partita. Il migliore è Jodie Meeks, autore di 23 punti in 27 minuti di impiego, mentre l’apprendista stregone Beal, la stella designata della squadra senza Wall, si ferma a 14 punti a referto.
Con questa vittoria gli Heat lanciano la propria candidatura per il fattore campo nell’affascinante corsa che si sta delineando anche ad Est. Sono solo 3.5, infatti, le partite che separano l’8° e la 3° forza della Eastern Conference al momento. Tutti dovranno fare i conti con la classe operaia di Miami…