In questo momento i Golden State Warriors, nonostante un Durant da 40 punti di media, stanno cavalcando una mini-striscia di 2 sconfitte consecutive, subite per mano dei Portland TrailBlazers e dei Minnesota Timberwolves. Una delle causa di questo momento di down è sicuramente da imputare all’assenza di Stephen Curry, out a tempo indeterminato per una distorsione alla caviglia rimediata nei primi minuti della gara contro i San Antonio Spurs.
La fragilità delle caviglie è da sempre il punto debole del prodotto di Davidson College e in questa stagione già più volte il campione NBA si è dovuto fermare a causa di una distorsione.
Il suo personal trainer Brandon Payne intervistato in merito ha pero tranquillizzato la “Dubnation” in merito alla gravità dell’infortunio del giocatore:
“Non sono preoccupato dalla gravità dell’infortunio perché non si tratta di un trauma distorsivo che gli impedirà di essere al meglio per i playoff. La cosa che però mi turba è la frequenza con cui sta accadendo in questa stagione”.
Non c’è ancora una timetable precisa per il suo rientro, ma Curry, sempre a detta del suo trainer, sta già lavorando per tornare al 100% come fece a dicembre, quando dopo 3 settimane di stop tornò in campo con 5 partite irreali, segnando 35.5 punti di media e tirando 33 su 62 da tre punti.
In stagione Curry sta segnando 26.3 punti di media e potrebbe attentare alla seconda regular season da 50/40/90 (49.4 % la media per ora dal campo) ripetendo quella da MVP del 2015/2016.
Per quanto riguarda i Golden State Warriors, la squadra di Steve Kerr ha fatto ritorno nella Baia dopo la sconfitta in Minnesota e domani sera giocherà contro una delle squadre più in forma del momento, i Los Angeles Lakers dell’ex vice allenatore Luke Walton.
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