La stagione dei Cleveland Cavaliers non è stata certo la più regolare che si ricordi negli ultimi anni. I Cavs infatti hanno vissuto alti e bassi sin dall’inizio di questa annata. Se c’è un giocatore, che più di tutti, sintetizza l’andamento della squadra, quello è J.R. Smith.
L’ex New York Knicks (tra le altre) dopo aver iniziato la stagione in panchina a scapito di Dwyane Wade, si è riconquistato il posto in quintetto dopo sole tre partite. A cavallo tra dicembre e gennaio una nuova retrocessione in panchina salvo poi ritrovare il posto tra i titolari dopo la trade deadline.
Smith ha trascorso gran parte della sua carriera come giocatore in uscita dalla panchina, vincendo anche il premio di Sesto Uomo dell’Anno nel 2013, quindi non contesta la decisione del suo allenatore ma il modo in cui gli è stato comunicato: ovvero tramite sms.
La guardia dei Cavs, richiesto di commento da parte di Dave McMenamin di ESPN ha dichiarato:
“Mi sta bene, non sono dispiaciuto. Mi sarebbe piaciuto solamente ci fosse stato più dialogo.”
La notte scorsa i Cavaliers hanno avuto la meglio sui Phoenix Suns con Kyle Korver che è partito in quintetto mentre J.R. Smith ha messo a referto 14 punti e 5 rimbalzi in uscita dalla panchina. Anche la soluzione Korver è comunque provvisoria visto che Lue ha dichiarato che il titolare sarà Rodney Hood.
Quale sarà il ruolo di Smith d’ora in avanti?
“Onestamente non lo so. Però penso sia positivo avere qualcuno che può produrre punti in uscita dalla panchina. È sempre buono avere, con la second unit, qualcuno che rappresenta una minaccia piuttosto che qualcuno che non è un’opzione.”
In stagione J.R. viaggia a 8.3 punti, 2.9 rimbalzi e 1.9 assist di media a partita.
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