(31-37) Los Angeles Lakers 106-117 Golden State Warriors (52-16)
Dopo essere andati al riposo sul 55 pari, i Golden State Warriors ingranano la quarta, vincono gli ultimi due quarti e si sbarazzano dei Lakers con la facilità di chi è 27-7 alla Oracle Arena. GS ha guidato per tutti i 20 minuti finali. A guidare la fuga (questo sì che farà particolarmente felice coach Kerr) tre improbabili titolari: Kevon Looney, Nick Young e Quinn Cook. Non a caso ogni componente del quintetto dei Warriors (completato da Durant e Pachulia) ha un Plus/Minus positivo. No Steph Curry, no Klay Thompson, no Draymond Green, no David West = nessun problema.
26 con 5 rimbalzi e 6 assist per Kevin Durant, 18 con 13 tiri per Nick Young, uno che ha giocato per entrambe le franchigie di Los Angeles, in particolare per 4 anni ai Lakers (2013-2017). 24 punti combinati per Looney e Cook, mentre Zaza Pachulia firma una doppia-doppia da 10 punti e 12 rimbalzi. 15 efficienti punti e 7 rimbalzi per Omri Casspi dalla panchina, mentre Iguodala converte il suo unico tentativo dal campo e Shaun Livingston mette la firma su 13 punti. Golden State vince nonostante il 30% dal campo: i 17 rimbalzi in più catturati sotto i tabelloni hanno fatto la differenza.
Non bastano tre membri dei Los Angeles Lakers che flirtano col ventello: 22+10 rimbalzi per un Julius Randle da favola, 20 e 6 rimbalzi per Brook Lopez, 20 e 7 assist per Isaiah Thomas, che man mano che passano le partita sembra sempre più il vecchio Isaiah Thomas. Lonzo Ball chiude con 8 punti, 11 assist e 5 rimbalzi, mentre Caldwell-Pope impiega 13 tiri per segnare altrettanti punti. Tutto il quintetto di LA ha, invece, un Plus/Minus negativo e dalla panchina solo Tyler Ennis (12 punti con 6 tiri) dà un contributo significativo.
I Lakers sono 3-3 nelle ultime 6, mentre Golden State torna a vincere dopo due sconfitte consecutive. Nonostante un record in miglioramento, i primi non hanno più molto da chiedere al finale di stagione, che si trasforma in una vetrina per i giovani e i tanti giocatori in scadenza di contratto (Isaiah e KCP su tutti). GS si porta invece a 1,5 partite dietro Houston: il 1° posto ad Ovest è vicino.
(36-33) Miami Heat 119-123 Sacramento Kings (22-47) [OT]
Dopo il secondo libero di Olynyk a 3” dal termine del quarto periodo, tutto sembrava finito. Invece Fox accelera al ferro alla disperata, manda su qualcosa: solo retina. Overtime a Sacto. I Kings si portano in vantaggio nel supplementare e non staccano le mani dal volante: dodicesima vittoria in casa e 2 su 2 contro Miami.
I risultati NBA, si sa, possono sorprendere. Come l’Orlando di cui sopra, Sacramento non ha alcun interesse a vincere partite a questo punto della stagione. Nonostante questo, Miami non è riuscita a strappare una W nella capitale della California. Senza Wade e Whiteside, Miami lascia sul piatto la terza delle ultime 5 partite e, se è già sicura di un posto ai Playoff, è perché Detroit e Charlotte si sono rivelate contendenti ben più scarse del previsto.
22 punti, 9 rimbalzi e 4 assist per Zach Randolph. Willie Cauley-Stein posta un solido 10+9, con 3 assist e altrettante rubate. 20 punti con 14 tiri per De’Aaron Fox, mentre Bogdan Bogdanovic impiega 14 tiri per segnare 14 punti. Dalla panchina esplode Buddy Hield (24 punti) e non si fa desiderare nemmeno Frank Mason III (11 punti con 6 tiri).
Leccandosi le ferite, Miami trova un Goran Dragic da 33 punti e un Bam Adebayo da 16 rimbalzi. James Johnson è al solito capace di fornire una prova a tutto tondo: 18 punti, 10 rimbalzi, 7 assist e 2 rubate. 14 per Tyler Johnson, 22 con 19 tiri dalla panchina per Wayne Ellington. Olynyk firma un buon 13-8-5, Winslow 10-7-4 in 38 minuti.