(23-47) Sacramento Kings 98-93 Golden State Warriors (52-17)
Eccola qui la sorpresa della serata. I Sacramento Kings vanno a vincere sul campo dei padroni della NBA in carica, seppur privi di tre delle quattro stelle a disposizione, Durant, Curry e Thompson. Le rotazioni lunghe in vista del periodo più caldo della stagione sono iniziate con largo anticipo ad Oakland.
Nonostante questo, però, Sacramento ottiene una vittoria tossica per quanto riguarda il loro futuro immediato ma importante per dare un po’ di fiducia ad un roster giovane e dal talento diffuso, anche se ancora acerbo. Il migliore è un Buddy Hield che, in assenza del giocatore che dovrebbe diventare secondo il suo proprietario, mette in piedi una prestazione da 22 punti, 7 rimbalzi e 7 assistenze.
Clutch è, ancora una volta, De’Aaron Fox che, con poco più di un minuto sul cronometro, manda a prendersi qualcosa di caldo Looney ed anticipa l’aiuto di Draymond Green, regalando un possesso pieno di vantaggio ai suoi, decisivo ai fini del risultato.
Una sconfitta non troppo significativa per gli uomini di coach Kerr che al fattore campo ai playoff, al momento in mano ai Rockets, sembrano preferire un approccio più ragionato e conservativo. In questo clima a brillare è Cook, autore di 25 punti in 40 minuti di gioco, a cui fanno seguito i 16 punti di Young e la doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi di Green. Per una sera, però, i Warriors devono cedere la corona ai giovani Kings.
(37-33) Miami Heat 92-91 Los Angeles Lakers (31-38)
I nostri risultati NBA si chiudono con la vittoria all’ultimo respiro dei Miami Heat, sul campo di una delle franchigie più calde del momento. Partiamo dalla fine, ovvero dal jumper dalla media di Dragic in faccia a Brook Lopez che va a regalare una vittoria importante per gli uomini di Spoelstra per non abbandonare definitivamente il treno del fattore campo ad Est, seppure appaia ancora molto difficile (#8 seed attuale, 3 partite di distacco dai Cavs quarti).
Dragic chiude la sua partita con 30 punti, per distacco il miglior realizzatore degli ospiti che, privi di Wade per la terza partita consecutiva, mandano in doppia cifra solamente Olynyk (17), J. Johnson (12) e Adebayo (11).
Per i padroni di casa, invece, il migliore è ancora quel Julius Randle che sta tentando in tutti i modi di rilanciare una carriera molto deludente fino al suo incontro con coach Walton. 25 punti, 12 rimbalzi e tantissima energia costantemente a disposizione della squadra.
I Lakers, che avevano rimesso la testa avanti grazie alla tripla di Kuzma (11) prima del canestro di Dragic, ottengono 18 punti da Lopez e una simil-tripla-doppia da Lonzo Ball (9-8-8). Guardando alla sua panchina coach Walton trova, il deserto (22 punti complessivi), con Isaiah Thomas gioca 26 minuti disastrosi (5 punti, 1/9 dal campo, 3 turnovers) dopo una serie di buone prestazioni.
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Importantissima vittoria per Boston, nonostante le tante assenze per infortunio, che tiene Indiana a 7 vittorie di distanza, a sole 12 partite dalla fine della regular season. Basterebbero 6 vittorie per avere la certezza matematica di arrivare secondi, (se Indiana le vincesse tutte), con 5 partite relativamente facili ancora da giocare per Boston (Kings, Suns, Bulls, Hawcks e Nets, tutte in gara per arrivare ultime).
A questo punto serve mantenere i titolari il più possibile in salute ed arrivare carichi per i play off; arrivare secondi può anche essere meglio, se questo permetterà di incontrare i Pacers al secondo turno, dei quali Boston si è dimostrata ampiamente più forte, (rischiando di batterli anche senza Brown, Horford e Irving), sperando in un'ipotetico secondo turno di play off lungo e massacrante tra i Cavs e i Raptors.