Da febbraio la stagione degli Utah Jazz ha avuto una brusca impennata: diversi sono i fattori, l’integrita fisica di Rudy Gobert, l’esplosione del rookie Donovan Mitchell e l’arrivo di Jae Crowder.
L’ex Boston Celtics è arrivato a Salt Lake City da Cleveland nello scambio che ha portato alla corte di Re LeBron George Hill e Rodney Hood, dopo una prima parte di stagione piuttosto deludente sia in attacco che in difesa. La svolta sembra per lui essere arrivata nella sua nuova squadra, dove ha trovato la dimensione giusta per potersi esprimere al meglio (con dedica velata alla sua ex squadra durante la prima intervista post partita).
Con lui gli Utah Jazz sono 14 vinte e solamente 3 perse con il prodotto di Marquette University si sta dimostrando decisivo nel ruolo di sesto uomo, andando poi a comporre una “Death lineup”, in stile Golden State Warriors, insieme ai titolari Gobert, Rubio, Ingles e Mitchell. Il ruolo di Crowder è molto simile a quello di Andre Iguodala nella Baia, infatti il ventisettenne della Georgia parte in panchina entrando con la second unit, ma difficilmente poi esce dal campo giocando quasi 30 minuti a partire nel ruolo di “Stretch four”.
L’apporto migliore l’ex Dallas lo da in difesa dove con lui in campo la squadra ha un Defensive Rating di 94.3 rispetto al 105.7 (101.7 generale di squadra, secondi nella lega dopo i Celtics) di quando lui è seduto in panchina; il dato è ancora più incredibile quando in campo oltre a lui ci sono i 4 del quintetto sopracitati con cui gli Utah Jazz arrivano ad uno straordinario 76.4 di squadra nei 118 minuti giocati insieme dai 5 (terzo quintetto più utilizzato da coach Quin Snyder).
Non è solo difesa però, perchè Crowder, nonostante delle percentuali non brillantissime (38.5% dal campo), sta dando un ottimo apporto anche in attacco dove realizza 12.6 punti di media; inoltre il quintetto con lui in campo al posto di Favors realizza 41.9 punti in piu degli avversari per 100 possessi dando migliori spaziature e miglior movimento di palla.
I Jazz dopo l’inaspettata sconfitta casalinga di ieri contro gli Atlanta Hawks sono ora all’ottavo posto della Western Conference, dove però vige ancora un totale equilibrio se si escludono le prime due posizioni. Per questo motivo la squadra dello Utah farà di tutto nelle 11 partite che le mancano per migliorare la propria posizione ed evitare di dover affrontare al primo turno una tra Houston e Golden State.
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