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Lakers, Isaiah Thomas su Lonzo Ball: “Un fuoriclasse, jump shot a parte”

Isaiah Thomas, da quando è sbarcato ai Los Angeles Lakers, sembra aver ritrovato una dimensione NBA. Il ventinovenne folletto ex-Celtics e Cavs si è da sùbito accaparrato il ruolo di guru dello spogliatoio gialloviola, sfruttando il divario d’età coi giovanissimi compagni (20 anni Ingram e Ball, 22 Kuzma, 23 Randle). Bersaglio privilegiato delle dritte di Thomas è Lonzo Ball. Nelle ultime ore l’ex UCLA ha ricevuto un nuovo endorsement dal più anziano collega.

WRECKING BALL

Queste le parole di Thomas:

“Lonzo deve continuare a tirare, senza scoraggiarsi. La cosa peggiore che gli può succedere è di non fare canestro. La cosa migliore: segnare. Molte squadre lo battezzano e lo lasciano libero da tre. Gli avversari considerano il suo tiro un punto debole; per questo lui deve continuare a lavorarci. Quando finalmente riuscirà a inserire nel suo gioco un jump shot efficace, ecco che diventerà un giocatore davvero completo. Un giocatore difficilissimo da marcare.”

Il discorso di Thomas, come noto, è supportato da tutte le statistiche del caso. Ball sta vivendo una stagione da rookie fatta di estremi. Le cifre al tiro sono peggio che orride: 35% dal campo, 30% da tre, 46% dalla lunetta. Le altre stats, però, fanno ben sperare i Lakers: 7 rimbalzi e 7 assist di media, 1.7 rubate e quasi 1 stoppata a partita (con 2.7 turnover in 34 minuti a gara; neanche troppi, considerando che parliamo di una matricola che si è trovata da sùbito ad avere tantissimo la palla in mano).

La seconda scelta assoluta al Draft 2017 dovrà lavorare tantissimo per diventare una minaccia credibile al tiro, ma il tempo è dalla sua parte. Nella sconfitta contro i Pelicans della scorsa notte per Ball è arrivata una statline molto esemplificativa (e ancora più estrema del solito): 6 punti con 2-15 complessivo al tiro e 1-12 da tre; e, come rovescio positivo della medaglia: 13 rimbalzi, 9 assist e 2 stoppate (il tutto in 44 minuti di gioco). La difficile ascesa di Lonzo è solo all’inizio, vedremo se “nonno” Isaiah saprà essere un buon mentore.

 

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Pubblicato da
Elia Pasini

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