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Zeke non ce l’ha fatta: la G League piange Upshaw

Il mondo del basket statunitense è in lutto: a 26 anni si è spento Zeke Upshaw, il giocatore dei Grand Rapids Drive colpito da malore sabato scorso nel match contro i Long Island Nets. A comunicare la notizia della scomparsa, è stata la madre Jewel che ha rilasciato una dichiarazione ufficiale ai media assiepati fuori dallo Spectrum Health Hospital, dove il figlio era stato ricoverato dopo il collasso.

Upshaw è spirato alle ore 11:16 ora locale dopo aver lottato con tutte le sue forze negli ultimi due giorni. Attorno alla sua situazione clinica, ha sempre prevalso il massimo riserbo nel rispetto della privacy dei familiari ed è stato difficile carpire le motivazioni del suo malore anche per i media del Michigan.

L’ipotesi più probabile conduce all’arresto cardiaco ma si attendono le prossime ore per avere un quadro più preciso delle cause che hanno posto fine all’esistenza del povero Zeke. Upshaw è crollato sul parquet nei minuti finali del match poi vinto dai suoi Drive per 101-99, vittoria cui ha contribuito con 11 punti: subito la dinamica dell’accaduto non ha fatto presagire nulla di buono.

Non è bastata la corsa in ospedale e le cure delle 48 ore successive. Upshaw era nato a Chicago e aveva frequentato Illinois State per tre anni, prima dell’avventura a Hofstra nel quarto anno della sua avventura in NCAA: nel 2014 si dichiarò al Draft ma non venne selezionato da nessuna franchigia NBA.

Ecco allora la parentesi europea, con l’esperienza slovena agli Helios Suns seguita da quella lussemburghese col Basket Esch. Nel 2016 il ritorno negli Stati Uniti e l’approdo ai Grand Rapids Drive, che lo scelsero al Draft 2016 della G League con la terza chiamata del quarto giro.

La morte di Upshaw lascia sgomenti tifosi e addetti ai lavori. Nella nota ufficiale del presidente della G League, Malcolm Turner, Zeke viene definito come “un eccezionale giovane uomo la cui grande fiducia nei propri mezzi e una perseveranza non comune l’hanno portato a una carriera professionistica di successo nel mondo del basket“.

 

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Pubblicato da
Simone Domenichetti

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