Brandon Ingram dovrà sottostare al protocollo NBA sulle commozioni cerebrali dopo l’infortunio rimediato venerdì nella sconfitta dei suoi Los Angeles Lakers contro i Milwaukee Bucks per 124-122. A comunicare la notizia è stata la franchigia gialloviola con un comunicato ufficiale condiviso sul profilo Twitter dei californiani.
Ingram aveva lasciato il parquet nei minuti finali della contesa a seguito di un duro colpo subito al collo, ma si era parlato in un primo momento di semplice contusione. Anche i controlli preliminari svolti nell’immediato dopo-gara avevano dato esito negativo riguardo a un’eventuale concussion.
Invece il mattino seguente il prodotto di Duke ha manifestato alcuni sintomi classici della commozione cerebrale ed è stato così fermato dallo staff medico dei Lakers, in accordo con gli specialisti della Lega. Ora la palla passa proprio ai medici della NBA che dovranno monitorare la situazione di Ingram nei prossimi giorni e daranno il via libera per il rientro soltanto dopo che il numero 14 abbia superato i rigidi test necessari per il rilascio dell’idoneità.
L’ennesima tegola che colpisce il già martoriato roster di coach Luke Walton, che aveva appena riabbracciato in rotazione Ingram mercoledì dopo essere stato ai box per 12 partite consecutive a causa di un problema all’inguine. L’all-around player nativo di Kinston, North Carolina, è solo l’ultimo della lista degli indisponibili che stanno popolando l’affollata infermeria di El Segundo.
Per questo finale di regular season i Lakers non potranno più contare su Isaiah Thomas, bloccato dall’infortunio all’anca per cui è già finito sotto i ferri, e dovranno centellinare l’impiego di Lonzo Ball, alle prese con un fastidio al ginocchio sinistro. Per quanto riguardo Ingram, lo stop non è quantificabile con certezza perché varia da concussion a concussion ma la possibilità di rivederlo in campo per l’ultimissimo scampolo di stagione è concreta.
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