La sfortuna non ha ancora abbandonato i Boston Celtics in questa stagione. Dopo aver perso uno degli elementi fondamentali del team, Gordon Hayward, alla prima di campionato, coach Brad Stevens deve gestire un roster ancor più decimato con i playoff alle porte.
Le analisi iniziali dopo l’intervento subito da Kyrie Irving sembravano positive e avevano lasciato comunque ottimisti i Celtics riguardo alle proprie possibilità nella post-season.
A marzo, quando la franchigia ha annunciato che Irving si sarebbe sottoposto a un’operazione chirurgica al ginocchio, l’ex allenatore di Butler University non si era dimostrato preoccupato. Come riporta Jackie McMullan di ESPN, negli ultimi giorni Stevens ha, però, dichiarato:
“Pensavamo che (il ritorno di Irving) sarebbe stato vicino, dalle 3 alle 6 settimane, visto il modo in cui stava migliorando inizialmente.”
Il 26enne ex Cavs, infatti, ha dovuto sottoporsi a un intervento a causa di un’infezione alle viti che nel 2015 gli erano state inserite, dopo l’infortunio allo stesso ginocchio durante le NBA Finals. E riguardo a questo il coach dei Celtics ha, poi, aggiunto:
“Non c’era motivo di pensare che sarebbe diventato un problema. Ha giocato con queste (viti) per 2 anni e mezzo. Il problema è l’infezione batterica. La mia idea è che (l’infezione) fosse lì già da prima e che questo sia stato semplicemente il modo in cui l’hanno trovato.“
Al momento Boston (54-25) si trova solidamente al secondo posto della Eastern Conference, dietro ai Toronto Raptors e davanti ai Philadelphia 76ers. Tale notizia, però, con i Playoff alle porte, preoccupa molto i tifosi della franchigia, fino a poco fa (giustamente) ottimisti per questa stagione.
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